Col Pnrr nuovi presidi sanitari nel municipio

E’ sempre alta l’attenzione dei cittadini, in particolare anziani, sulle sorti della sanità territoriale. Martedì 23 aprile, all’interno del centro sociale Pullino, si è parlato di salute: come cambieranno i presidi sanitari del territorio grazie ai fondi del Pnrr? Un argomento che ci tocca da vicino, soprattutto in vista del prossimo 13 maggio, quando alcuni servizi del Cto verranno temporaneamente trasferiti per consentire una radicale ristrutturazione dell’edificio di via San Nemesio. I prelievi, gli ambulatori infermieristici, lo screening del tumore al colon, gli sportelli Cup e i Pdta (Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali), nonché i reparti di cardiologia, dermatologia, diabetologia, ecografia, endocrinologia, neurochirurgia, ortopedia e pneumologia saranno spostati nella Palazzina Liuzzi in via Casal del Merode 8. L’offerta odontoiatrica, invece, verrà garantita in via Marotta 5 e a via di Torrenova 138. Per il momento l’ospedale della Garbatella continuerà a ospitare solo lo studio del dottor Volpi (ecografia), del dottor Farotti (oculistica) e del dottor Zianni (dermatologia). Ma andiamo a vedere perché.

La ristrutturazione del Cto e le tre Case della Salute

I lavori che riguardano il Centro Traumatologico inizieranno a maggio per terminare entro otto mesi al massimo. Ad assicurarlo è il dottor Antonio Mastromattei, direttore del distretto 8 dell’Asl Roma 2. Al termine degli interventi, il piano terra dell’edificio ospiterà una delle tre case di comunità previste sul territorio del Municipio VIII. Si tratta di strutture polifunzionali “che offrono una risposta socio-sanitaria” ha spiegato Mastromattei. Il che, parafrasato, significa che i medici di base lavoreranno gomito a gomito con gli specialisti, per garantire ai pazienti un iter di cura più rapido. Il Cto, in particolare, oltre ai servizi di medicina generale, offrirà anche un punto unico di accesso, vaccinazioni e screening mammografici; la struttura sarà dunque adibita alla prevenzione. La seconda casa di comunità sorgerà a via Malfante 35, mentre la terza, prevista tra via Odescalchi e via Cerbara, occuperà il terreno dove attualmente si erge il cosiddetto “scheletro del San Michele.”

Lo scheletro di cemento armato in via Cerbara

Grandi aspettative per il nuovo Ospedale di comunità

Sembra un sogno che diventa realtà, e non a caso sono alte le aspettative che accompagnano questo progetto di riqualificazione. Lo scheletro di cemento armato appartenente all’Istituto Romano di San Michele, in via Cerbara, versa in stato di abbandono da circa trent’anni. Oltre a una delle tre case di comunità, ospiterà un nuovo ospedale, con un investimento complessivo di sette milioni di euro. Sarà un centro adibito alla breve permanenza di pazienti con patologie croniche, in attesa che possano proseguire la degenza in forma domiciliare. Il transito dei pazienti si prevede rapido, motivo per cui i posti letti non supereranno le venti unità. Saranno inoltre messi a disposizione un ambulatorio medico e uno infermieristico, dando concretezza a un progetto ambizioso i cui primi frutti dovrebbero vedersi già nel 2026.

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