Attribuita al pittore Pietro Lucatelli la Pala di Santa Galla

Di Paola Borghesi

Un tesoro dell’arte barocca, sconosciuto ai più, giace in fondo alla navata destra della chiesa parrocchiale della Circonvallazione Ostiense.Si tratta della Pala dedicata a Santa Galla, un dipinto risalente con molta probabilità alla metà del 1600, d’autore fino ad oggi ignoto.

La dottoressa Anna Lo Bianco, già direttrice della Galleria di Arte Antica – Palazzo Barberini, ora in pensione, ha invece dedicato un accurato studio al dipinto in questione e alla sua storia. “La Pala si trovava in origine nella chiesa di Santa Galla che risaliva al secolo XVII e sorgeva alle pendici del Campidoglio – racconta la Lo Bianco – .La chiesa fu poi demolita nel 1935 durante la campagna di sventramenti del periodo fascista. Il dipinto celebra la figura della patrizia romana Galla, nata nei primi del 500 d.c. in una nobile famiglia. Dopo essere rimasta vedova giovanissima si era voluta dedicare all’assistenza ai numerosi poveri del quartiere, ispirando grande devozione tra il popolo romano. Nel dipinto viene narrato l’episodio miracoloso che la vide protagonista, ovvero l’apparizione, mentre serviva alla mensa dei poveri, di un angelo che offre al Papa Giovanni I  l’immagine miracolosa della Vergine”.

La Lo Bianco, per identificare l’autore della Pala, ha indirizzato le sue ricerche nell’ambito della scuola pittorica di Pietro da Cortona e dopo vari approfondimenti è giunta alla conclusione che  sia stata dipinta da Pietro Lucatelli, suo allievo. Sono infatti molti i richiami che avvicinano i soggetti raffigurati ad altri di questo pittore minore, quali quelli rappresentati nei cartoni per gli arazzi Barberini, realizzati intorno alla seconda metà del 1600.

E’ probabile che la Pala sia stata destinata alla parrocchia di Santa Galla, alla fine degli anni Trenta, proprio quando la chiesa antica, che portava lo stesso nome, veniva abbattuta. Il quartiere quindi può vantarsi di poter ammirare un’opera di grande rilievo artistico realizzata nel lontano periodo barocco e fortunosamente arrivata fino a qui

E’ un’opera non molto conosciuta. L’unico accenno si trova nell’archivio segreto vaticano riferito alla Chiesa di Santa Galla, con questa annotazione: “altare posto nel fine di detta chiesa, e dedicato a S. Galla con quadro rappresentante la Santa di altezza palmi venti, e di larghezza palmi dieci di mano incognita”.

A breve sulla rivista d’arte “Orizzonti del Mo.Ca” verrà pubblicato un resoconto dettagliato del lavoro di ricerca svolto dalla dottoressa Lo Bianco per arrivare all’identificazione dell’autore della Pala.

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