La parrocchia di Santa Galla festeggia i suoi settant’anni
di Antonella Di Grazia
Ricorre in questi giorni il 70° anniversario della fondazione della Parrocchia di Santa Galla. La parrocchia fu fondata nel dicembre del 1940 ed affidata al clero diocesano di Roma. Il complesso edilizio fu progettato dall’architetto Tullio Rossi.
Della vita della Santa abbiamo poche notizie tratte perlopiù dai “Dialoghi” San Gregorio Magno, che ricorda alcuni tratti edificanti della sua vita e da San Fulgenzio di Ruspe che scrisse una “Lettera a Galla”. Visse nella prima metà del VI secolo, sposò un giovane nobile romano ma rimase vedova dopo appena un anno. Si dedicò allora alla preghiera e alla cura dei poveri. Ogni giorno serviva un pranzo per dodici poveri nella sua casa. Un giorno, racconta la tradizione, le apparve una luce divina. Mandò a chiamare il Papa Giovanni I e apparvero allora degli angeli che gli consegnarono un’icona della Madonna col Bambino. Miracolosamente scomparve la peste che seminava strage nella città. …..
La parrocchia di Santa Galla festeggia i suoi settant’anni
di Antonella Di Grazia
Ricorre in questi giorni il 70° anniversario della fondazione della Parrocchia di Santa Galla. La parrocchia fu fondata nel dicembre del 1940 ed affidata al clero diocesano di Roma. Il complesso edilizio fu progettato dall’architetto Tullio Rossi.
Della vita della Santa abbiamo poche notizie tratte perlopiù dai “Dialoghi” San Gregorio Magno, che ricorda alcuni tratti edificanti della sua vita e da San Fulgenzio di Ruspe che scrisse una “Lettera a Galla”. Visse nella prima metà del VI secolo, sposò un giovane nobile romano ma rimase vedova dopo appena un anno. Si dedicò allora alla preghiera e alla cura dei poveri. Ogni giorno serviva un pranzo per dodici poveri nella sua casa. Un giorno, racconta la tradizione, le apparve una luce divina. Mandò a chiamare il Papa Giovanni I e apparvero allora degli angeli che gli consegnarono un’icona della Madonna col Bambino. Miracolosamente scomparve la peste che seminava strage nella città.
Verso la metà del sec. XVII sorse in Roma un ospizio di carità intitolato alla Santa, in cui San Giovanni De Rossi svolse per molti anni il suo apostolato raggruppando quei sacerdoti dediti ad opere di carità tra le classi piú umili. Nel 1935, l’ospizio e la chiesa dedicati a Santa Galla, che ad onor del vero si chiamava Santa Maria in Portico, furono distrutti per far spazio alla costruzione della Via del Mare. La chiesa della Garbatella, costruita come risarcimento di quella distrutta, fu inaugurata il 14 dicembre del 1940. Conserva due impordi Antonella Di Grazia La parrocchia di Santa Galla festeggia i suoi settant’anni tanti opere provenienti dall’antica chiesa. L’altare, composto da un cippo romano a rilievi di età flavia e consacrato per l’antica chiesa di Santa Galla da Gregorio VII nel luglio del 1073 e nella navata di destra una tela, di scuola romana del XVII secolo, raffigurante la Visione di santa Galla. La chiesa di Santa Galla è nota anche per il suo organo, tra i più grandi d’Europa, dotato di cinquemila canne, quattro tastiere e ottanta registri, l’unico meccanico funzionante a Roma.
In questi 70 anni, si è mantenuta viva l’attenzione alle necessità della comunità, data la collocazione nel popolare quartiere della Garbatella, attraverso l’opera di accoglienza e di carità. L’attuale parroco è don Concetto Occhipinti ed il suo impegno quotidiano è nella missione di fede e di carità, coinvolgendo famiglie e giovani del quartiere nelle iniziative e attività della parrocchia, considerata come famiglia di famiglie.
“La mia missione, da quando sono qui – ci dice don Concetto – è quella di portare il Vangelo a tutti, favorendo un clima di dialogo e di accoglienza. Quello che ho verificato è il senso di solidarietà tra le persone, che ha la sua ragione d’essere nella storia del nostro quartiere.Santa Galla è il nostro esempio”, prosegue il Parroco. “Nella parrocchia i nostri gruppi sono molto attivi; i gruppi Caritas sono impegnati a fronteggiare le necessità delle famiglie in difficoltà. Il gruppo dei volontari una volta al mese presta servizio alla mensa per i senza fissa dimora realizzata presso la stazione Ostiense, Vi sono spazi di accoglienza sempre maggiori dove i ragazzi e i giovani possono ritrovarsi, come ad esempio il giardino della parrocchia, dove molti volontari prestano il servizio di sorveglianza per i più piccoli. E’ prevista a breve l’inaugurazione di un campo di calcetto quale spazio aggiuntivo per i ragazzi”.
“Un punto di forza della parrocchia”, conclude don Concetto, “è il dialogo tra il centro parrocchiale e le famiglie attraverso le visite presso di loro da parte di sacerdoti e i Focolari del Vangelo che sono nati presso le famiglie per la riflessione e l’attenzione a chi è nel bisogno.
Copyright tutti i diritti riservati – Cara Garbatella Anno 7 – Dicembre 2010