Alla Circonvallazione Ostiense senzatetto ripuliscono strade e giardini

Alla Circonvallazione Ostiense senzatetto ripuliscono strade e giardini

di Ilaria Proietti

La vita ha deciso di buttarli sulla strada. Trascorrevano le giornate senza fare nulla, ogni giorno era uguale a quello precedente, poi, qualcosa è cambiato.
E’ bastata una semplice iniziativa per migliorare tutto.
Vi sarà capitato molte volte di leggere interviste di politici, attori, atleti, personaggi illustri di qualsiasi categoria. Questa è un’intervista un po’ diversa, i nostri protagonisti sono
infatti dei semplici, e simpatici senza tetto.
Passeggiando per la Circonvallazione Ostiense, all’altezza del mercato rionale, forse vi sarà capitato di vederli chiacchierare su una panchina, in un giardinetto che così pulito non si vedeva da almeno 20 anni.
Già, così pulito perché ad occuparsene ora sono proprio loro. Ma da cosa è nato tutto? Ce lo spiegano così.
– “Ciao, sono una ragazza che scrive per il giornalino Cara Garbatella, lo conoscete?
Sulla panchina sono seduti due uomini e una donna, dietro di me un altro uomo che ha appena finito di gustarsi uno yogurt. I tre sulla panchina guardano il giornale che gli porgo.
– “Sì sì lo conosciamo!” – “Posso farvi qualche domanda per raccontare della vostra nuova iniziativa?
Sorridono e annuiscono, poggiando comodi la schiena sulla panchina pronti per iniziare. Quando sto per fare la prima domanda il signore seduto al centro ci tiene a precisare: “Aspetta, io però sono solo un loro amico! Non pulisco, vengo qui per chiacchierare!” E dopo la perla di onestà ho potuto iniziare l’intervista.
– “Mi raccontate la vostra storia?” – “Ti racconto dall’inizio alla fine! – risponde il più giovane del gruppo – Eravamo qui anni fa, senza tetto, senza niente. Un giorno è arrivata una persona che ha dettoSentite, fate questo lavoro, e la gente vi pagherà”. Ed è la verità, 10/15 euro li guadagniamo sicuro. Ci ha aiutato a comprare il rastrello, la scopa, le buste per raccogliere la sporcizia. E’ cosi che abbiamo iniziato.
Questa persona di cui ci parlano, e a cui devono molto, è il signor Mario.
Che vive da molti anni alla Garbatella. L’idea l’ha avuta proprio questo Agosto con un suo amico.
Spesso passeggiando per i giardini della Circonvallazione pensava a quanto fosse brutto vedere il suo quartiere così sporco e abbandonato a se stesso. I cittadini si lamentano sempre ma in fin dei conti poi, non fanno niente per risolvere le situazioni.
Lui ha invece deciso di chiedere ai senza tetto che da anni si trovavano lì senza fare nulla, di dare una mano, di aiutare a pulire, che sarebbero stati sicuramente ripagati. All’inizio non è stato facile, quando poi andando avanti i risultati erano sempre più evidenti, la gente ha cominciato a conoscerli, a ringraziarli. Chi viene dall’estero spesso, anche se non ce ne accorgiamo, può diventare una grande risorsa per il nostro Paese.
Ma continuiamo con le domande ai nostri protagonisti.
-“Chi passa e vi guarda cosa pensa di voi?” -“La gente è felice. Soprattutto le persone anziane ci ringraziano sempre. L’altro giorno una signora mi ha fermato e mi ha detto” “Vivo qui da 52 anni, non avevo mai visto così pulito questo posto”.
-“Perché lo fate?
-“Per il nostro bene, perché un altro lavoro non si trova. E anche per non fare del male a nessuno, come rubare. Spesso chi non ha lavoro si ritrova a rubare. E’ brutto che le persone debbano vivere con la paura. Che ogni volta che si esce di casa si debba chiudere tutto con mille chiavi. Così non è una casa, ma un recinto.
-“E’ cambiata la vostra vita con questa nuova occupazione?
-“Si certo, ora non dobbiamo pregare nessuno per farci dare 20 centesimi. Guadagniamo quello che ci basta per mangiare, per qualche sigaretta. Dipende tutto dagli altri, da chi decide di darci una mano. E poi dobbiamo ringraziare lui, Mario, che ha pensato e organizzato tutto.
-“Avete un sogno?” -“Stare tranquilli e lavorare. Tornare a casa normalmente, sarebbe un sogno davvero.
-“Avete paura di qualcosa?” -“No, di cosa dobbiamo avere paura? Noi non tocchiamo nessuno e nessuno tocca noi. Paura solo di Dio, quando ti prende ti prende, non sai quando, questa è la verità. L’importante è essere felici e andare avanti con la vita.
-“E voi siete felici?” Dopo un po’ di esitazione, fanno un cenno con la testa del tipo, così così. Ho risposto io per loro: “Diciamo che potrebbe andare meglio?
-“Potrebbe! Ogni giorno bisogna migliorare!
E forse proprio questo lavoro potrebbe essere un nuovo inizio, il punto da cui partire per migliorare. Dopo aver passato un’altra oretta con loro, che mi hanno raccontato di quanto astio avessero verso la politica, verso un governo che non fa niente per aiutare né gli italiani né chi cerca aiuto da altri paesi, gli ho dato un grosso in bocca al lupo. E ho promesso di portare loro il nostro Cara Garbatella non appena fosse uscito.
Vorrei spendere due righe per un piccolo appello: loro sono lì, aiutano noi ad avere un quartiere vivibile.
Aiutiamo anche noi loro come possiamo.
Spesso chi non ha niente si accontenta davvero di poco, qualcosa da mangiare, un pacchetto di sigarette, qualche vestito o due soldi. “Fare del bene, porta del bene”, direbbe il signor Mario.

Copyright tutti i diritti riservati – Cara Garbatella Anno 11 – Ottobre 2015

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