di Stefano Baiocchi
C’era tantissima gente ai funerali di Augusta a Dragona, dove abitava insieme alla sua famiglia. E c’erano anche molti di quei cittadini della Garbatella che frequentano abitualmente o saltuariamente la trattoria romana di via Basilio Brollo.
Augusta, la cuoca storica de La Nuova Cantinetta, se ne è andata il 17 settembre dopo una breve e implacabile malattia.
Nata nel 1941 a Montefortino (in provincia di Fermo, all’epoca provincia di Ascoli Piceno) nelle “Marche zozze” – come amava raccontare con un sottile sarcasmo tipico di chi aveva affrontato l’esistenza duramente – in una numerosissima famiglia di contadini, la vita l’aveva portata prima a Configno, frazione di Amatrice, per poi giungere nella Capitale. Anche al Testaccio, dove aveva vissuto per diversi anni, insieme alla sua famiglia, era amata e conosciuta.
Ogni giorno, dal 1997, è sempre stata ai fornelli di quella piccola cucina, nel cuore della Garbatella, da dove aveva sfornato i migliori piatti della tradizione romana con cura e maestria.
Con la sua arte aveva cominciato da subito a far parlare di sé, tanto che i suoi rigatoni con la pajata, o la sua amatriciana o la sua gricia, erano conosciuti un po’ in tutta Roma.
I commensali della trattoria la ricordano anche perché aveva un sorriso per tutti, non soltanto per chi si affacciava in cucina per farle i complimenti o semplicemente per porgerle un rapido saluto mentre era al lavoro.
Alla figlia Jolanda, al genero Paolo e al nipote Pietro le condoglianze della redazione di Cara Garbatella.





