VIA GIOVANNI DE’ MARIGNOLLI, TRA PASSATO E PRESENTE

di Giuliano Marotta

Storia della Garbatella

Tra gli splendidi archi di piazza Sapeto, che celano giardini e scalinate, c’è una silenziosa viuzza che scende verso via Massaia, tra vegetazione e suggestivi scorci sui tetti e i lotti della Garbatella: via Giovanni de’ Marignolli. All’altezza del civico 6, se state bene attenti, il vostro olfatto potrà essere catturato dagli odori della cucina di Sgarbatella. Il locale, sorto al posto di una carrozzeria nel 2014, ha rispettato nello stile le caratteristiche del quartiere, permettendo anche la fruizione dell’ambiente esterno, grazie alla creazione di una veranda.

Sgarbatella

Il nome Sgarbatella rimanda la memoria agli anni ’50 del secolo scorso, quando un gruppo di donne che si era dato questo nome, svolgeva attività socio assistenziali presso famiglie bisognose. Le Sgarbatelle però era anche il nome di un gruppo musicale e canoro, che fino agli anni ’70 si esibiva in varie feste di paese, e si distinse anche per la vittoria della prima edizione del festival dei Castelli Romani.

Foto segnaletica di Rodolfo Antonelli arrestato nel 1939

Testimonianze del passato legate a questo locale riemergono anche dal Casellario Politico Centrale e ci raccontano che già nel 1939 in quell’edificio vi era l’osteria di Nobili Marcello. Il 15 settembre di quell’anno, proprio questo luogo fu teatro del tragico arresto di Rodolfo Antonelli, abitante della borgata Tormarancio, padiglione 3 camera 15. Rodolfo Antonelli, classe 1903, di professione vetraio, fin da giovane aveva avuto interesse per la politica italiana ed estera; aveva militato tra i socialisti e come molti nella borgata era un fervente antifascista. Allacciata una conversazione con due sconosciuti all’interno dell’osteria, espresse il suo dissenso verso l’entrata in guerra della Germania, sostenendo che questa avrebbe sicuramente perso il conflitto, e criticò aspramente le condizioni lavorative degli operai italiani sotto il regime fascista. I due sconosciuti per sua sfortuna si rivelarono essere due camice nere: Iacomini Mariano e Colonna Sallustio, che costrinsero Antonelli a seguirli presso l’ufficio di Pubblica Sicurezza alla Garbatella. Dopo questo fatto, egli fu prima carcerato a Regina Coeli e successivamente condannato a tre anni di confino politico nell’isola di Ustica.

Tornando ai giorni nostri e a Sgarbatella, il ristorante è attualmente gestito da Daniele e Valerio, abbiamo incontrato quest’ultimo che ci ha parlato del locale: “Ho sempre avuto il desiderio di gestire un’attività tutta mia, ho studiato e fatto molta praticata nell’ambiente, sia in Italia che in Inghilterra, con grandi sacrifici sono riuscito a ricavarmi questo spazio e sono soddisfatto. Purtroppo oggi, per via dell’emergenza sanitaria, i profitti sono calati e sono stato quasi sul punto di non poter più riaprire, ma pian piano anche grazie alla solidarietà degli amici e parenti stiamo ripartendo” – conclude Valerio – “Il nostro è un ristorante specializzato in pietanze di mare, Daniele lo chef propone sia piatti della tradizione che piatti innovativi, dove la cucina viene rivisitata in tutte le sue sfaccettature. Siamo aperti tutti i giorni a pranzo e a cena e in alcuni giorni anche in orario aperitivo”.

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