Una mozione capitolina per potenziare il consultorio di largo delle Sette Chiese

La lunga battaglia per la difesa del consultorio di largo delle Sette Chiese ha avuto un seguito. Tutto inizia lo scorso 1° settembre, quando l’Asl Roma 2 sposta i servizi di ginecologia nella sede di Tor Marancia in via dei Lincei 93.

Il trasferimento definitivo delle ginecologhe, che prima si dividevano tra le due sedi, aveva l’obiettivo di ottimizzare le risorse, ma ha suscitato malumore e proteste tra numerose donne della Garbatella che lo scorso 22 novembre hanno organizzano un’occupazione simbolica per sottolineare l’importanza sociale dei consultori. In queste ultime settimane una svolta sembra venire dall’Assemblea Capitolina, che il 12 gennaio ha approvato una mozione per chiedere un’interlocuzione con la Regione, responsabile dei servizi sanitari. L’istanza è stata portata in aula Giulio Cesare dalla consigliera Michela Cicculli, presidente della Commissione per le Pari Opportunità.

Le parole di Michela Cicculli

“L’approvazione della mozione è il segno tangibile di un indirizzo politico” ha commentato Michela Cicculli. “È necessario che l’Assemblea Capitolina si faccia portavoce delle istanze del Municipio VIII, e in generale dei problemi legati ai consultori in molti altri quartieri di Roma, per esempio a Centocelle.

È necessaria un’attenzione maggiore per potenziarli risolvendo il problema centrale della carenza di personale.” Sono criticità che in Italia si riscontrano a tutte le latitudini. L’ultimo censimento ufficiale risale 2019, quando si contavano 1.800 consultori, circa il 60% in meno dello standard minimo previsto per legge – riporta La Repubblica in un articolo dell’8 gennaio – ma già dal 2007 si registrava un calo costante, che ha fatto sì che in dodici anni almeno 300 strutture andassero perse.

“A largo delle Sette Chiese non c’è il rischio di una chiusura” ha continuato Cicculli. “Si tratta di una situazione provvisoria dettata dalla mancanza del personale. Mancano le ginecologhe e il servizio di accoglienza.” La consigliera di Sinistra Civica ha quindi sottolineato l’importanza di valorizzare le strutture e di coinvolgere maggiormente i territori, oltre che intervenire nelle situazioni emergenziali. “Il mio personale auspicio è che questi servizi rimangano pubblici e laici” ha concluso, “senza interferenze con associazioni ultracattoliche che minano la libertà di scelta delle donne.”

Lo scorso 22 novembre un gruppo di donne ha occupato il consultorio di largo delle sette chiese
Occupazione del consultorio lo scorso 22 novembre

I tre atti municipali e le dichiarazioni della consigliera Simonetta Novi

Con l’Amministrazione regionale al momento il Comune di Roma non ha tavoli aperti sulla questione. Dalla Regione dipendono i concorsi per il reperimento di personale e lo stanziamento di risorse. Anche il Municipio VIII è sceso in campo, approvando nel corso degli ultimi mesi tre atti per la valorizzazione del Consultorio.

La prima proposta di risoluzione risale al 2 ottobre dello scorso anno e dà mandato al presidente e agli assessori di promuovere un tavolo di confronto tra l’amministrazione Regionale e il “Coordinamento delle assemblee delle donne e libere soggettività dei Consultori del Lazio”, un comitato fondamentale, come ha sottolineato la consigliera Simonetta Novi. “Ai tempi dell’amministrazione Zingaretti l’Assemblea delle donne era presente ufficialmente al tavolo istituzionale della Regione Lazio, per fare monitoraggio sulla situazione dei consultori. Raccoglieva dati e riportava le criticità dovute alla presenza degli obiettori di coscienza. In passato ha anche ottenuto l’assunzione di 100 medici e operatori sanitari nel Lazio. Si tratta di un soggetto qualificato che la Regione riconosceva come interlocutore, ma col cambio di amministrazione il tavolo non è stato più aperto.”

L’8 novembre scorso, invece, le forze di maggioranza del Consiglio Municipale hanno messo all’ordine del giorno la situazione di largo delle Sette Chiese, con l’auspicio che “il Presidente e la Giunta della Regione Lazio si attivino con gli uffici e le strutture preposte al fine di istituire un tavolo di lavoro tra l’istituzione regionale, Asl Roma 2, le Assemblee del Coordinamento dei Consultori, il Municipio Roma VIII e gli enti del terzo settore.”

“A seguito di queste prime due mozioni, il presidente Ciaccheri e le assessore Vetri e Aluigi hanno incontrato i responsabili dell’Asl Roma 2 Magliocchetti e Mastromattei” ha continuato la consigliera Novi. Nella riunione della Commissione Politiche Sociali del 21 novembre scorso, Maya Vetri ha riportato le tre proposte di intervento fatte alla Regione – l’assunzione di personale attivo nell’ambito del privato, di studenti specializzandi o medici in pensione – tutte soluzioni emergenziali di cui si è già fatta esperienza negli anni della pandemia. “Il problema riscontrato è che queste figure non sono disposte ad affrontare lavori così impegnativi a fronte di compensi bassi, c’è un problema di base relativo alla retribuzione del personale sanitario” ha sottolineato l’assessora Vetri il 21 novembre.

L’ultimo passo risale allo scorso 10 gennaio, quando il Consiglio Municipale ha approvato una terza mozione, proposta dalla Lista Civica Calenda, in cui si chiede al presidente e agli assessori competenti di farsi promotori presso il sindaco della richiesta di far scorrere tutte le graduatorie esistenti, al fine di rafforzare i servizi offerti dal consultorio. “Dalla Regione è stata riportata la difficoltà di reperire personale” ha concluso Simonetta Novi, “ma con la nostra terza mozione abbiamo voluto sottolineare che le graduatorie del settore sanitario, non risentendo del tetto massimo del 20 per cento, possono essere fatte scorrere fino in fondo per reperire professionisti qualificati.”

L’intervento dell’assessora Alessandra Aluigi

“Bisogna valorizzare i consultori anche in nome della lotta politica e culturale che essi rappresentano” ha commentato Alessandra Aluigi, assessore alle Politiche Sociali e alla Sanità. “Abbiamo approvato questi tre atti che ci impegnano a farci portavoce di questa istanza presso il sindaco e la Regione, con la quale il presidente Ciaccheri sta cercando di interloquire.” La pressione politica resta infatti l’unica forma di intervento possibile per Comune e Municipi.

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