L’appello delle donne: “non chiudete il consultorio di Largo Sette Chiese”

Il consultorio di Largo delle Sette Chiese, da più di dieci anni un punto di riferimento per gli abitanti di Garbatella e San Paolo, non offrirà più servizi di ginecologia e ostetricia. Ad annunciarlo un cartello di avviso all’utenza affisso al cancello principale. La struttura, inaugurata alla fine del 2012, rimane aperta solo ed esclusivamente per le vaccinazioni dei bambini con meno di un anno. A quei servizi, che verranno trasferiti e accorpati al consultorio di Tor Marancia in via dei Lincei 93, fanno anche riferimento i programmi di screening oncologici, lo spazio giovani, i corsi pre parto e le consulenze per neo genitori come l’assistenza e il confronto sull’allattamento. La decisione ha subito scatenato le proteste dei cittadini, in particolare di un gruppo di donne del territorio, che attraverso una petizione su change.org hanno già raggiunto più di cento firme in poche ore contro l’accorpamento e lo smantellamento della struttura.

“Questa protesta nasce da una chat che abbiamo creato con i genitori di zona, dal nome Spazio Spaziale, in cui ci scambiamo informazioni, progetti e quant’altro di utile per il quartiere e suoi abitanti. Quando abbiamo saputo la notizia della chiusura del consultorio e del conseguente accorpamento con quello di Tor Marancia c’è sta grande indignazione tra tutti” – afferma Stella Liberato, a nome del gruppo dei genitori del quartiere. “A Garbatella – spiega – il consultorio di largo delle Sette Chiese poteva anche essere raggiunto a piedi da chi non è munito di mezzi di trasporto propri. Purtroppo nella nostra città prendere gli autobus con il passeggino è diventato molto complicato e non poter usufruire di una struttura del genere a due passi da casa è inaccettabile. Il problema certamente non riguarda solo le mamme ma tutte le donne – aggiunge. Nel corso del tempo tutte noi abbiamo avuto bisogno di trovare la porta del consultorio aperta e togliendo questo riferimento si priva una fetta della popolazione di un servizio fondamentale. Inoltre – conclude Liberato – ieri c’è stata una riunione tra le donne del quartiere per affrontare la problematica e sono state raccolte già più di cento firme nella petizione che abbiamo lanciato. Chiediamo alla cittadinanza il maggior supporto possibile per non far chiudere questo luogo così prezioso per il Municipio”.

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