Il prato di Via Galba
Un’area da recuperare
di Eraldo Saccinto
Uno dei confini naturali della Garbatella, sul versante di San Paolo, è Viale Giustiniano Imperatore. Alla sua congiunzione con Via Tito e Via Costantino, è situata l’area verde di Via Galba: un prato, con annesso campo in asfalto, facente parte di alcuni grandi lotti non edificati nel periodo della grande speculazione, mantenuto alla bell’e meglio, a volte da un’opera di bonifica dell’XI Municipio, altre volte a cura di volontari. Di quando in quando, si opera il ripulisti di quell’immondizia che qualcuno, guidato da ben poco senso civico, pensa bene di depositarvi. Chi ha vissuto a partire dagli anni ’60 la realtà della Garbatella, rammenterà con un senso di malinconia i sabati e le domeniche movimentate dalle quattro giostre del minuscolo luna-park che, all’epoca, sostava su quel prato. Una decina di anni più tardi, nel periodo natalizio, l’avevano ravvivato il colorato tendone di Renato Zero ed i suoi sorcini. …..
Il prato di Via Galba
Un’area da recuperare
di Eraldo Saccinto
Uno dei confini naturali della Garbatella, sul versante di San Paolo, è Viale Giustiniano Imperatore. Alla sua congiunzione con Via Tito e Via Costantino, è situata l’area verde di Via Galba: un prato, con annesso campo in asfalto, facente parte di alcuni grandi lotti non edificati nel periodo della grande speculazione, mantenuto alla bell’e meglio, a volte da un’opera di bonifica dell’XI Municipio, altre volte a cura di volontari. Di quando in quando, si opera il ripulisti di quell’immondizia che qualcuno, guidato da ben poco senso civico, pensa bene di depositarvi. Chi ha vissuto a partire dagli anni ’60 la realtà della Garbatella, rammenterà con un senso di malinconia i sabati e le domeniche movimentate dalle quattro giostre del minuscolo luna-park che, all’epoca, sostava su quel prato. Una decina di anni più tardi, nel periodo natalizio, l’avevano ravvivato il colorato tendone di Renato Zero ed i suoi sorcini.
Dopodichè, l’area viene recintata, una parte viene dedicata ad autolavaggio, per l’altra, tranne che per qualche rara partita a tennis, praticata di straforo su quel campo disegnato con la vernice, l’oblio. Anche nel momento in cui tutt’attorno si attrezzavano aree verdi o si ergevano sferisteri da hockey. Su questo prato, mentre di fianco, si interravano garage, al massimo si interravano le deiezioni canine. Solo di recente, a causa di alcuni articoli apparsi su quotidiani a tiratura nazionale, quest’area è fortemente tornata alla ribalta. Da sempre facente parte del patrimonio verde del quartiere, così come tutta quella circostante, anche questo perimetro è stato inserito nel programma di riqualificazione nell’ambito del progetto Giustiniano Imperatore, inquadrato nella Unità Organizzativa “Interventi di qualita’”, istituita dal VI Dipartimento del Comune di Roma.
Con lo scopo di limitare i dissesti provocati dalle caratteristiche del terreno e dalle fondazioni generalmente non idonee di molti edifici, nonchè di abbattere il grado di rischio (non esattamente quantificabile) associato sia a possibili cedimenti del terreno che alla vulnerabilità delle strutture e soprattutto con la stringente necessità di restituire al più presto un’abitazione sicura alle quaranta famiglie sgomberate di Via Alessandro Severo, il Municipio XI ha chiesto ed ottenuto, da parte dell’amministrazione comunale, l’affidamento all’Università “La Sapienza”, dello studio di prefattibilità dell’area. In particolare si richiedeva di mettere a confronto azioni di consolidamento strutturale e/o di demolizione e ricostruzione, con la garanzia per tutti gli attuali residenti di continuare ad abitare nella stessa zona o in zone limitrofe e di ridefinire e riorganizzazione gli spazi pubblici e aperti in modo da garantire livelli prestazionali migliori di quelli attuali. Il lavoro, iniziato nel mese di Maggio del 2002, dal Dipartimento di architettura per l’ingegneria (Dau), si è concluso un anno dopo, con la sua presentazione pubblica il 5 maggio u.s.
Il documento, pur mettendone in evidenza, “una sorta di inclinata precarietà”, definisce “notevole” la struttura urbanistica del quartiere la quale, nonostante la vetustà del Piano regolatore, risalente al 1931, ha ancora molte risorse legate soprattutto al suo assetto generale definito “regolare, largo e con alberature imponenti, che ha salvaguardato lotti e isolati e non li ha addossati troppo gli uni agli altri”. Ora, più che alle positive verifiche di fattibilità e alle numerose opzioni alternative che si aprono, sembra più importante accennare ad alcuni temi emersi nel corso dello studio che sembrano certamente i più significativi e che sono quelli legati alle modalità di applicazione, in tutte le fasi progettuali e realizzative, dei principi e delle pratiche dell’urbanistica condivisa. “È indispensabile chiarire, senza equivoci, che la ristrutturazione, le eventuali modalità e tempi di realizzazione, potranno essere portate avanti solo con l’accordo pieno dei cittadini che vivono nell’area”, scrive Alberto Attanasio, assessore all’Urbanistica e ai Lavori pubblici dell’XI Municipio. Per questo è stata creata una “Cabina di Regia” con lo scopo di coordinare le varie strutture dell’Amministrazione, interessate dal progetto di riqualificazione dell’area circostante Viale Giustiniano Imperatore. “Con la decisione di istituire una cabina di regia per la realizzazione degli interventi – dice l’assessore Morassut – entriamo nella fase operativa dell’intervento di recupero. Questo strumento funzionerà anche come sede permanente di confronto con i residenti e le associazioni di quartiere, per garantire una pianificazione partecipata degli interventi”. A questo proposito, dal 15 dicembre 2003 è stato istituito un INFOBOX aperto tutti i martedì, mercoledì e giovedì dalle 15.30 alle 19. La prossima riunione ? Per tutti coloro che hanno a cuore le sorti del luogo in cui vivono, compreso lo spicchio di verde di Via Galba, venerdì 6 febbraio alle ore 18.
Copyright tutti i diritti riservati – Cara Garbatella Anno 1 – Febbraio 2004





