Teatro Ambra: “Marino e la Grande corsa” Presentato il libro di Gianluca Peciola

Teatro Ambra: “Marino e la Grande corsa” Presentato il libro di Gianluca Peciola

La presentazione del libro di Gianluca Peciola, “Il Sindaco Marino e la grande corsa”, il 22 settembre scorso al Teatro Ambra di Garbatella, è stata un’occasione di dibattito sul futuro della Sinistra a Roma e nel Paese.
Gianluca, eletto Consigliere dell’Assemblea Capitolina, tra l’altro con molti voti degli elettori del nostro quartiere, capogruppo di Sel, dopo due anni e mezzo circa di legislatura, ha voluto condividere questa esperienza, raccontando le trame politiche, gli scontri di potere, le difficoltà nell’affrontare il governo di una città complessa come Roma.
L’autore si chiede cosa è accaduto dal 2013 all’estate 2015 alla giunta Marino? Quali i comportamenti, le contraddizioni, le scelte radicali e i dietro front del Sindaco. Quale il ruolo del Partito democratico che alla fine di luglio del 2015 ha deciso di commissariare Roma con una giunta monocolore, incurante delle scelte degli elettori che avevano votato a grande maggioranza per una coalizione che vedeva alleati Pd e Sel per il governo della città? Il tutto raccontato da chi ha vissuto in prima persona tutte le fasi dell’amministrazione della città accanto a un Sindaco spesso isolato. Ignazio Marino che, all’inizio del suo mandato, è stato proposto come argine all’antipolitica, per la sua estraneità ai giochi di potere interni al Partito democratico romano; poi è stato definito un “sindaco onesto” per la gestione della difficilissima fase dell’inchiesta di Mafia Capitale e infine “sindaco inefficiente”, delegittimato più volte in pubblico dal premier Matteo Renzi. Marino si è trovato spesso a correre da solo costretto da altri ma anche per sua scelta. In una sala gremita di persone hanno preso parte alla presentazione Stefano Fassina, Massimiliano Smeriglio e Nichi Vendola, i quali, prendendo spunto dal libro di Peciola, hanno tentato di ricomporre il quadro frammentato e complesso della disastrata scena politica romana, con qualche importante valutazione sul “che fare”. Anzitutto Marino. Si è partiti dal suo riformismo senza popolo, dal fatto che egli ha sì rotto gli automatismi consociativi e clientelari del partito degli affari romani, ma lo ha fatto senza una visione complessiva della città, senza una sensibilità per le periferie e per i lavoratori, senza creare un nuovo blocco sociale su cui far leva. Lo ha fatto con l’atteggiamento professionale del chirurgo che isola il problema e amputa la cancrena insieme a uno staff ristretto di specialisti. Ma questa analisi ormai “storicizzata” è stata anche contestualizzata rispetto a due fondamentali fattori esterni di condizionamento, il cancro di Mafia Capitale e la peste delle politiche di austerity. Il libro offre un ottimo contributo di riflessione non soltanto sulle questioni romane, ma si interroga su quale futuro e con quali alleanze si costruisce il futuro del nostro Paese.

(G.P.)

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Copyright tutti i diritti riservati – Cara Garbatella Anno 11 – Ottobre 2015

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