Per salvare insieme la scuola “Alonzi”…

Intervista della redazione

Per salvare insieme la scuola “Alonzi”…

Intervista della redazione ad Andrea Beccari, assessore PS alle politiche sociali dell’XI Municipio La redazione di “Cara Garbatella” è lieta di intervistare Andrea Beccari, assessore DS alle Politiche Sociali, al Bilancio e al Personale, …..

Intervista della redazione

Per salvare insieme la scuola “Alonzi”…

Intervista della redazione ad Andrea Beccari, assessore PS alle politiche sociali dell’XI Municipio La redazione di “Cara Garbatella” è lieta di intervistare Andrea Beccari, assessore DS alle Politiche Sociali, al Bilancio e al Personale,anche perché si è impegnato fin da subito in prima linea su un problema che tocca le corde più sensibili del quartiere e rispetto a cui “Cara Garbatella”, con una “lettera aperta” a Veltroni a firma Cosmo Barbato. consegnata personalmente al Sindaco, ha iniziato con grande anticipo una vigorosa battaglia: la battaglia per difendere i 400 bambini della scuola materna ed elementare “Alonzi” su cui pende un’azione legale di sfratto da parte dell’Istituto Postelegrafonici, proprietario dell’immobile.

Assessore, che cosa è mutato da quel nostro primo appello rivolto al Sindaco di Roma?
Quel grido d’allarme ha avuto una grande funzione propulsiva. E ciò è la riprova che “Cara Garbatella” rappresenta uno strumento davvero essenziale per la coscienza collettiva territoriale. Simultaneamente, dentro il Municipio lavoravamo su vari fronti per delineare una strategia ed escogitare uno sbocco a questa incredibile vicenda. Già, perché è inconcepibile, doloroso, disarmante che un edificio che da più di mezzo secolo fungr da scuola materna ed elementare (con il ruolo sociale e culturale che ne deriva), che ospita ben 400 bambini, che rappresenta una sorta di icona simbolica nella memoria collettiva del quartiere, debba essere smantellato per la decisione unilaterale, egoistica, antisociale dell’istituto Postelegrafonici (IPOST), che intende fame tranquillamente la pro pria sede di rappresentanza. In previsio ne della sentenza di sfratto che scatterà dal febbraio 2004, abbiamo fatto pressioni di ogni tipo sul Comune di Roma, perché assumesse l’iniziativa. E – occor re sottolinearlo – la risposta non si è fatta attendere: l’Amministrazione capitolina, pressata da noi, in un primo momento ha proposto all’IPOST il rinnovo del con- tratto di locazione, poi ha cominciato a sondare il terreno per mettere in campo l’ipotesi dell’acquisto, eventualmente anche attraverso una permuta con un altro immobile. Ma niente, l’IPOST non ha voluto neanche discuterne. A questo punto abbiamo deciso di rivolgerci direttamente al Ministro delle Comuni- cazioni, Maurizio Gasparri.

Quindi si tratta di concentrare le forze sul ministero delle Comunicazioni quindi si tratta di concentrare le forze sul ministero delle Comunicazioni?
A questo punto dirci di sì. L’IPOST dipende dal ministero delle Comunicazioni: quest’ultimo ha compiti di vigilanza e di controllo. IL ministro, prima che si consumi il dramma, ha la possibilità e gli strumenti per intervenire. In questo senso,gli abbiamo inviato una lettera in cui lo informavamo sulla drammaticità della situazione e gli chiedevamo di intervenire. Purtroppo non è seguita nessuna risposta. Del resto, già nell’ordine del giorno votato in Municipio dedicato alla suola “Alonzi”, e approvato all’unanimità (ossia tanto da noi, quanto dai consiglieri del centrodestra), si faceva riferimento all’urgenza di interessare il ministro. A questo proposito un punto essenziale vorrei chiarirlo, perché ne va della cifra etica della nostra iniziativa, e più in generale del nostro profilo. A noi non interessa affatto la polemica politica spicciola (o – per intenderci – la coloritura politica dei nostri interlocutori istituzionali), anzi la riteniamo sciocca. A noi interessa risolvere il problema, far sì che la scuola “Alonzi” possa continuare ad esistere. Insomma, a noi interessa proteggere i nostri bambini. Infatti, sin dall’inizio abbiamo pro- ceduto a 360 gradi: col Comune di Roma, con l’IPOST, e dunque col ministero delle Comunicazioni.
Quando ci siamo resi conto che l’istituto rigettava drasticamente qualsiasi ipotesi di trattativa col Comune di Roma, allora abbiamo puntato il tutto per tutto sull’intervento del ministro.

Quali sono le prossime iniziative, quali le tappe successive di questa mobilitazione?
Per noi, per la sinistra, il problema dell’istruzione pubblica è un problema di libertà, a cominciare dal microcosmo in cui operiamo. E, dunque, continueremo a lottare per la “Alonzi” con ogni mezzo. L’estrazione di questo quartiere è popolare, democratica, progressista. Esiste già tutto un fermento dal basso per salvare la scuola. Il Comitato dei genitori della scuola, i docenti, il personale non docente, le forze politiche, le organizzazioni sindacali, le associazioni e i cittadini tutti devono unire le proprie forze e, insieme al loro Municipio, dar vita ad una grande escalation nella mobilitazione. Già ci si sta muovendo in questa direzione. Ci stiamo organizzando. Faremo una grande iniziativa pubblica nel quartiere, coinvolgendo i mass media. La tappa successiva potrà essere l’organizzazione di un sitting di protesta davanti al Ministero delle Comunicazioni. Una cosa deve essere chiara: noi non scherziamo. I nostri bambini vengono prima di qualsiasi altra considerazione.

Anche rispetto a ciò “Cara Garbatella” farà la sua parte.
Ne sono sicuro. Così come sono certo che non lesineranno i loro sforzi il sottoscritto, i Democratici di sinistra, il Municipio, i cittadini.

 

 

Copyright tutti i diritti riservati – Cara Garbatella Anno 0 – Settembre 2003

 

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