“Non fatemi sentire un calcinaccio abbandonato”

Il ponticello derelitto di Piazza Biffi nei versi di un poeta

“Non fatemi sentire un calcinaccio abbandonato”

Martedì 23 novembre 2004: quasi due anni fa.
A Piazza Biffi quel giorno fu festa grande col sindaco Veltroni, con la banda dei vigili, con un ricco rinfresco e con la partecipazione di tanti cittadini: finalmente si inaugurava il parcheggio sotterraneo e la riqualificazione della piazza i cui lavori erano iniziati tre anni prima, ritardati per l’imprevista scoperta, durante lo scavo, di un reperto medioevale.
Si trattava di un ponticello servito secoli fa per passare a piedi asciutti un fosso che confluiva …..

Il ponticello derelitto di Piazza Biffi nei versi di un poeta

“Non fatemi sentire un calcinaccio abbandonato”

Martedì 23 novembre 2004: quasi due anni fa.
A Piazza Biffi quel giorno fu festa grande col sindaco Veltroni, con la banda dei vigili, con un ricco rinfresco e con la partecipazione di tanti cittadini: finalmente si inaugurava il parcheggio sotterraneo e la riqualificazione della piazza i cui lavori erano iniziati tre anni prima, ritardati per l’imprevista scoperta, durante lo scavo, di un reperto medioevale.
Si trattava di un ponticello servito secoli fa per passare a piedi asciutti un fosso che confluiva nell’Almone, un corso d’acqua ritenuto sacro dai romani, affluente di destra del Tevere, che adesso scorre intubato sotto la Circonvallazione Ostiense.
Un poeta locale, un ex dipendente dei Mercati Generali, Nicola Di Gennaro, oggi settantenne, volle dedicare alla piazza., da lui definita “regina della Garbatella”, e al ponticello una sua composizione che lesse, appauditissimo, davanti al sindaco Veltroni e che noi pubblicammo nel numero di dicembre 2004 di Cara Garbatella.
Di Gennaro ci manda oggi un’altra sua composizione per denunciare il mancato restauro e la mancata protezione del ponticello che, giustamente recuperato e posto nel giardinetto centrale della piazza come un monumento, lasciato però senza un’adeguata protezione è stato in pratica abbandonato al degrado e agli insulti degli ingenui giochi dei bambini. Ecco la composizione di Nicola Di Gennaro:

Per secoli so’ stato dimenticato
nel sottosuolo di suddetta piazza,
finché a qualcuno non venne l’idea
de tirarmi su, per espormi
all’occhi dell’umana razza.

Dovevo essere il fiore all’occhiello
della rinnovata piazza,
oggetto di attrazione
per la gente di questo rione
e di tanti visitatori di ogni razza.

E invece mi ritrovo accantonato,
spoglio di ogni elemento di protezione,
senza nessuna attenzione
mentre oggi, frammento dopo frammento,
mi sento tristemente sgretolato.

Ecco, così il mio chiedere
a chi ha avuto l’idea
di questo capolavoro:
a che è servito mettermi così in mostra
come un esposto di un’antica giostra?

Certo che non sia esosa la richiesta,
in fondo che cosa chiedo?
Qualcosa da mettermi sulla testa,
di ripararmi in ogni lato
e non sentirmi un calcinaccio
miseramente abbandonato.

 

Copyright tutti i diritti riservati – Cara Garbatella Anno 3 – Ottobre 2006

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