NELLA SCUOLA elementare di Via alessandro ValiGnano

Ancora i soliti ignoti alla Alonzi: svaligiato il deposito della mensa

di Franceca VITALINI

I recenti fatti di cronaca che vedono protagonista l’elementare “Aurelio Alonzi” sono ben noti: quattro furti si sono succeduti in appena ventiquattro giorni. L’ultimo in ordine di tempo è stato messo a segno nella notte tra il 21 e il 22 febbraio con un ricco bottino composto da derrate alimentari, sottratte dalla dispensa della mensa. Nelle incursioni precedenti, invece, sono stati presi di mira i distributori automatici di merendine e bevande, ora rimossi. Non è ovviamente l’unica scuola romana a subire, con una certa ciclicità, attacchi di questo tipo, ma la “generale” frequenza di razzie e vandalismi negli edifici scolastici del territorio capitolino non elimina quel senso di “particolare” frustrazione, spaesamento ed insicurezza che nasce quando ad essere colpito è il welfare locale, ossia quel servizio di prossimità vissuto quotidianamente dalle tante famiglie del quartiere come la scuola sotto casa. Un senso di spaesamento e fragilità che accomuna tutti i rappresentanti di tale microcosmo: dirigenza scolastica, insegnanti, personale interno alla struttura, genitori e bambini, sui quali si riversano, ahinoi, le principali conseguenze di distruzioni e trafugamenti di un ambiente che dovrebbe essere confortevole e sereno per il loro benessere.

Prontamente avvertiti le forze dell’ordine e gli uffici tecnici, ora l’Alonzi si trova a fare i conti dei danni subiti, come i costi per il reintegro della merce rubata, le riparazioni da sostenere nel più breve tempo possibile, gli interventi necessari per il miglioramento della sicurezza dell’istituto, la disinfestazione dei locali, che si sommano alle spese ordinarie e straordinarie della gestione di una struttura così complessa. “Operazioni non semplici perché la scuola è una pubblica amministrazione sui generis ed ogni volta c’è di mezzo una burocrazia molto articolata, composta come ricorda Patrizia Martinelli, responsabile del plesso – da tanti attori pubblici e privati, che dovrebbero dialogare tra loro per il benessere della stessa scuola con modalità rapide ed efficaci, cercando di evitare conflitti di competenza”. Un frazionamento di responsabilità e di intervento, frutto di un imperfetto decentramento amministrativo, che non facilita un obiettivo caro a tutti i protagonisti coinvolti nella vicenda: il miglioramento della vita scolastica.

La rappresentanza dei genitori, dal proprio canto, scongiurando lungaggini ed immobilismi vorrebbe essere rassicurata, oltre che su un tempestivo intervento dell’amministrazione pubblica nei confronti dei bisogni strutturali di sicurezza del plesso, anche sulla definitiva sistemazione dell’impianto termico (con la sostituzione e il collaudo della caldaia prima dell’inizio del nuovo anno scolastico), già messo a dura prova da un guasto tecnico, che aveva lasciato (unica scuola del Municipio VIII) le classi al freddo al ritorno delle vacanze natalizie con sospensione dell’attività didattica per alcuni giorni. La scuola di via Alessandro Valignano ospita attualmente 317 studenti delle elementari ed è situata in una zona densamente popolata, quella della Circonvallazione Ostiense. Vide la luce nel lontano 1935, verosimilmente come progetto di Angiolo Mazzoni, architetto futurista, sotto la proprietà dell’Istituto Postelegrafonici (IPOST), come scuola annessa e integrata a un convitto per orfane di dipendenti delle Poste. Solo alla fine degli anni Settanta divenne un edificio scolastico pubblico.

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