Un’iniziativa dell’università internazionale con musica, riflessioni e testimonianze in occasione del 25 novembre
Dal caso di Gisèle Pelicot alla condizione delle donne in Iran e Afghanistan, passando per le testimonianze di una psicologa e una rifugiata. L’incontro organizzato da UNINT, università per gli studi internazionali, si presenta come una sommatoria di spunti sulla condizione della donna, in occasione della giornata contro la violenza di genere. La conferenza si terrà il 25 novembre alle ore 10:30 all’interno dell’ateneo di via delle Sette Chiese 139. A prendere la parola saranno varie figure professionali, interne ed esterne, insieme agli studenti, dando corpo a una riflessione corale che riassume bene il senso della Terza Missione Universitaria, cioè “l’apertura dell’ateneo ai cittadini, con incontri gratuiti di interesse non solo accademico”: così l’ha definita la prorettrice Antonella Ercolani.
Canti e musica per rompere il silenzio
La musica rompe il silenzio. Può sembrare un luogo comune, eppure è proprio attraverso canti diffusi via social che le donne afgane hanno dato avvio a una particolare forma di denuncia. A fronte del divieto di cantare o prendere la parola in pubblico, sono numerosi i video di protesta messi in rete e diventati virali nel corso degli ultimi mesi. E dal momento che “di silenzio si muore” – come ha commentato la prorettrice – gli studenti di UNINT faranno ascoltare durante la mattinata alcuni di questi canti, per poi passare alla lettura di notizie dall’Iran, Afghanistan e Giappone, che l’anno scorso ha modificato il reato di stupro alzando la soglia del consenso dai 13 ai 16 anni.
È in programma anche un concerto del coro Tyrtarion, formato nell’accademia Vivarium Novum con sede a Frascati. Si tratta di una scuola d’eccellenza, conosciuta a livello internazionale per lo studio dei testi classici. Gli studenti, provenienti da tutto il mondo, all’interno dell’istituto hanno adottato come lingua franca non l’inglese ma il latino. Titolo della performance: Odi ed amo, il celebre incipit del carme 85 di Catullo. Calato in un contesto di riflessione sulla violenza di genere, l’espressione vuole indicare il rapporto ambiguo che sta alla base di ogni relazione sentimentale e che, in casi estremi, può sfociare in aperta violenza. “È importantissimo, soprattutto in Italia, recuperare e valorizzare il patrimonio della cultura classica. La cancel culture, la tendenza a ignorare e annientare un intero mondo, è un’illusione. Non si può modificare il passato, ma solo il futuro” è la stoccata della prorettrice Ercolani.
UNINT e liceo Vivona uniti contro la violenza di genere
È da tre anni che va avanti una fruttuosa collaborazione tra l’università internazionale con sede a Garbatella e una scuola dell’Eur, il liceo classico Francesco Vivona. Si tratta di una serie di opportunità offerte ai ragazzi: conferenze, dibattiti, visioni di film con il medesimo tema, la violenza sulle donne, declinato in modo diverso nel corso del tempo. “I femminicidi e gli stupri sono solo gli apici di un atteggiamento che può anche limitarsi alla violenza verbale” ha commentato la prorettrice. Da qui il tema trattato nel corso del secondo anno: la violenza di genere è un fenomeno non solo italiano e tipico, purtroppo, di ogni epoca. Il passo è breve per raggiungere la fase successiva: educare i ragazzi all’affettività, impegno affrontato nel corso dell’ultimo anno. Da questa congerie di spunti sono scaturite molte riflessioni, che gli studenti del liceo riassumeranno durante la mattinata all’UNINT.
La testimonianza di Zainab Abulfazil e altri interventi
Tra gli altri interventi, il racconto della storia di Gisèle Pelicot, l’agghiacciante caso di una donna di Avignone abusata nel corso degli anni da una cinquantina di uomini, con la complicità del marito. Sarà poi la volta di una testimonianza diretta dell’afgana Zainab Abulfazil, riuscita a fuggire in Italia tre anni fa, al momento della presa di potere dei talebani. Interverranno inoltre il commissario capo della Polizia di Stato, Angela Di Salvo, e la psicologa Antonella Grandinetti, direttrice del SerD (Servizio per le Dipendenze) di Salerno che parleranno di violenza di genere attraverso la propria esperienza professionale.
“Lo scopo dell’iniziativa e, in generale, della Terza Missione Universitaria è mettere a disposizione il sapere di un ateneo per migliorare la qualità di vita dei cittadini” ha concluso la prorettrice.
Altre iniziative
Dal 25 al 30 novembre sarà inoltre possibile portare generi alimentari non deperibili in ateneo. La raccolta alimentare è stata organizzata insieme al Banco Alimentare di Roma e Municipio Solidale. Il 17 e il 18 dicembre, invece, dalle 7:45 alle 11:30 è attiva la raccolta sangue, in collaborazione con Avis, l’Associazione Volontari Italiani del Sangue.