Dopo che un non vedente finì sotto le ruote del treno alla stazione Garbatella. Quel che deve essere ancora fatto
Lotta alle barriere architettoniche: percorsi tattili nelle stazioni Metro.
di Valerio Maccari
La striscia bianca che delinia il percorso tattile alla stazione della metro di Garbatella È stata necessaria una tragedia affinchè si prestasse ascolto ad una minoranza. Per anni l’Unione Italiana Ciechi ha chiesto interventi per la sicurezza nelle metropolitane romane. Per anni ogni richiesta è caduta nel vuoto. Solo quando Giampiero Cassio, non vedente di 61 anni, ha trovato una morte orrenda sotto le rotaie, non si è più potuta ignorare la voce dei non vedenti. L’incidente che ha portato via Giampiero ai suoi familiari, infatti, non può essere ricondotto solo ad una tragica fatalità. …..
Dopo che un non vedente finì sotto le ruote del treno alla stazione Garbatella. Quel che deve essere ancora fatto
Lotta alle barriere architettoniche: percorsi tattili nelle stazioni Metro.
di Valerio Maccari
La striscia bianca che delinia il percorso tattile alla stazione della metro di Garbatella È stata necessaria una tragedia affinchè si prestasse ascolto ad una minoranza. Per anni l’Unione Italiana Ciechi ha chiesto interventi per la sicurezza nelle metropolitane romane. Per anni ogni richiesta è caduta nel vuoto. Solo quando Giampiero Cassio, non vedente di 61 anni, ha trovato una morte orrenda sotto le rotaie, non si è più potuta ignorare la voce dei non vedenti. L’incidente che ha portato via Giampiero ai suoi familiari, infatti, non può essere ricondotto solo ad una tragica fatalità.
È Il mattino del 15 luglio dello scorso anno, e Giampiero aspetta, come sempre, il treno che lo porterà al lavoro. Ma quel giorno qualcosa non funziona. All’ arrivo del treno, Giampiero scambia lo spazio vuoto fra i vagoni per la porta. Precipita tra i binari, senza che nessuno se ne accorga. Quando il treno riparte, per Giampiero non c’è più speranza. Il sopralluogo voluto in seguito dal pm Maria Bice Barborini alla stazione della Linea B di Garbatella ha finalmente accertato ciò che l’Uic sosteneva già da anni: le stazioni metropolitane romane nascondono per i portatori di handicap pericoli potenzialmente mortali. “Più volte – ha puntualizzato amaramente Tommaso Daniele, presidente nazionale dell’Uic – ci siamo rivolti alle amministrazioni competenti chiedendo di installare sistemi di annuncio delle fermate, di creare strisce di protezione lungo le banchine, di predisporre indicatori di direzione, acustici e luminosi come in molte città europee.Ma nulla o quasi nulla è stato fatto”. Invece, dopo la tragedia, qualcosa è stato fatto. In Campidoglio è stata creata una Commissione per l’abbattimento delle barriere architettoniche nei trasporti pubblici romani. I lavori sono iniziati quasi subito, ed adesso le metropolitane romane dispongono di percorsi tattili che agevolano il percorso dei non vedenti fino alla banchina. Ma non è ancora abbastanza. La causa della morte di Giampiero – quel maledetto vuoto fra i vagoni – non è stata rimossa. “Perchè non fare come a Parigi – propone Annita Ventura, vicepresidente della sezione provinciale della Uic di Roma – dove tra un vagone e l’altro sono posti dei mantici, dei soffietti di gomma… Sempre a Parigi, poi, i treni si fermano a bersaglio, cioè sulla banchina sono indicati esattamente i punti in corrispondenza dei quali si apriranno le porte: così non si può sbagliare. E ancora: dovrebbero funzionare gli annunci sonori dentro i convogli, che spesso invece non si sentono; mancano poi i segnalatori acustici per aiutare un cieco a individuare i pulsanti apri-porte; dovrebbero esserci, infine, i percorsi tattili lungo i pavimenti di tutte le stazioni della metropolitana, per guidare la persona non vedente fino al treno”.Finchè le richieste di sicurezza dei non vedenti non saranno soddisfatte, c’è il rischio che possa ripetersi la tragedia che ha colpito Giampiero Cassio. La speranza, a questa punto, è che non ci sia bisogno di un’altra morte per convincere la direzione Met.Ro che la metropolitana deve essere un posto sicuro per tutti.
Copyright tutti i diritti riservati – Cara Garbatella Anno 2 – Aprile 2005