L’Oratorio San Filippo Neri festeggia 75 anni di attività

L’Oratorio San Filippo Neri festeggia 75 anni di attività

di Leopoldo Tondelli

L’Oratorio San Filippo Neri, che nel 2010 festeggia 75 anni di attività, è collegato da tutti gli abitanti della Garbatella alla “Chiesoletta”, la chiesetta adiacente l’Oratorio, dedicata a San Isidoro, santo spagnolo protettore delle campagne, e a Sant’Eurosia, protettrice dalla grandine. Padre Generoso Calenzio (come ricorda Padre Guido Chiaravalli in un suo scritto pubblicato per i cinquant’anni dell’Oratorio) la volle salvare, alla fine del XIX secolo, dal distruttivo abbandono in cui si trovava. La lapide all’ingresso dell’Oratorio ricorda poi che il signor Luigi Santambrogio, subentrato alla sua proprietà, “i locali e il terreno adiacente a servizio spirituale del nascente quartiere umilmente offrì”. La storia dell’Oratorio si intreccia in modo indissolubile con quella del quartiere, non soltanto perché quasi tutti gli abitanti della Garbatella e dei quartieri vicini hanno frequentato da bambini le vecchie strutture, ma soprattutto per il fatto che l’Oratorio ha sempre, tramite i suoi sacerdoti, adempiuto alle aspettative ed alle esigenze sociali della zona, soddisfacendole e spesso anche anticipandole.Padre Guido Chiaravalli
Il “pioniere” Padre Alfredo Melani, che era giunto alla Garbatella nel 1935, si recava nei lotti e tramite il suono di un campanaccio radunava i ragazzi per portarli all’Oratorio cercando di aggregarli non solo per una finalità religiosa, ma per impartire loro anche una educazione scolastica (non a caso la scuola media “Cesare Baronio” iniziò la propria attività proprio all’interno dell’Oratorio nel lontano 1944) ma anche sportiva, in un momento storico nel quale l’attività fisica non era considerata ancora un’esigenza primaria, fondando la società sportiva Astro (Associazione sportiva tra ragazzi dell’Oratorio) con la finalità principale della pratica sportiva all’interno di un progetto di socializzazione ed aggregazione, organizzando tornei.
Il gioco del calcio adempie pienamente a questo compito perché la pratica agonistica svolta all’Oratorio contiene un sistema di regole codificate, complementari allo stesso gioco. Infatti, sotto la direzione di Padre Guido Chiaravalli, vengono interrotti i campionati esterni per organizzare tornei interni dotati di alcune regole particolari: “Il Capitano non può battere i rigori e le punizioni, perché essendo di solito il più bravo o il più grande deve esercitare la sua funzione ‘super partes’ fra i compagni non abusando del suo ‘status’ ma usarlo per mettersi al servizio dei compagni”.
Padre Guido cerca di introdurre una certa responsabilizzazione “collettiva” sanzionando con ammonizioni le squadre che non indossano maglie di uno stesso colore, l’obbligo del lucchetto per chiudere lo spogliatoio per evitare furti, la perdita di un punto in classifica dopo aver sommato dieci ammonizioni, l’essere in regola con il pagamento dell’iscrizione al campionato e l’obbligo morale di far giocare anche i meno bravi della squadra. Padre Guido Chiaravalli
Alcune consuetudini sono rimaste impresse nella memoria di tutti: per esempio, il giro d’onore al suono della campanella prima delle finali sia per il primo che per il terzo posto. In finale in caso di parità (la partita dura un’ora, mezz’ora a tempo) si tirano subito i calci di rigore: prima tutta una squadra poi l’altra. In caso di ulteriore parità calciano solo i giocatori che hanno segnato il rigore. I premi non sono più trofei come le coppe, ma materiale sportivo acquistato da Foresi a San Giovanni. La L’Oratorio San Filippo Neri festeggia 75 anni di attività squadra prima classificata vince le magliette, i secondi i calzoncini, i terzi i calzettoni, il miglior attacco i numeri grandi da apporre sulle maglie, la miglior difesa i numeri piccoli da apporre sui calzoncini. I campionati sono suddivisi in tornei con la denominazione: mini-atomi, atomi, microbi, pulcini, giovani.
L’Oratorio ha anche un merito particolare: quello di distinguere l’attività sportiva dal semplice gioco. Infatti da sempre i ragazzini passavano – e lo fanno ancora – diverse ore al gioco del sasso e a quello del passo volante. Le punizioni per chi contravveniva alle regole, oltre a quella massima dell’espulsione, erano quelle di raccogliere dieci cartacce nel cortile o gettare dieci secchi d’acqua nel gabinetto. Sanzioni che avevano lo scopo, per chi le riceveva, di imparare l’umiltà: questa pratica provvedeva dunque ad un’educazione che non era esclusivamente religiosa ma che doveva “preparare alla vita”.
L’apertura alle ragazze modificherà anche le attività. Si pratica la pallavolo oltre al calcio ed al basket nel nuovo campo di cemento polifunzionale ove prima vi era l’arena del cinema Columbus, e prende piede anche il tennis in un momento in cui questo sport diviene popolare. Si sviluppano negli anni settanta altre attività: oltre alla colonia marina a Torvaianica, inizieranno i viaggi in Italia ed in Europa con lo zaino in spalla, spostandosi anche con l’autostop, con la cassa dei soldi in comune, con i ragazzi più grandi quali accompagnatori. Lo spirito è sempre quello della socializzazione, ma stavolta in una ottica anche “culturale” che è quella di far conoscere l’Europa in un periodo storico in cui si inizia a votare per il Parlamento Europeo.
Infine, tra le molteplice attività, oltre all’organizzazione di spettacoli teatrali, significativa mi sembra quella di dare ospitalità a diversi gruppi musicali fra la fine degli anni sessanta e l’inizio degli ottanta, da far meritare all’oratorio di San Filippo Neri, forse, la palma di essere stato il primo centro sociale in chiave attuale a Roma.
L’Oratorio è stato anche un set cinematografico di film importanti: come “Mamma mia che impressione” con Alberto Sordi, “Caro Diario” di Nanni Moretti. Il complesso Baronio fece da sfondo alle storie dei due fidanzatini Lucia Bosè e Renato Salvatori nelle “Ragazze di Piazza di Spagna”. E recentemente è stato utilizzato in alcune puntate dei “Cesaroni”. Il nostro augurio per i 75 anni dell’Oratorio: poter sempre comprendere le esigenze dei giovani.

Copyright tutti i diritti riservati – Cara Garbatella Anno 7 – Febbraio 2010

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