Il Municipio VIII e le politiche di integrazione socio sanitaria – parte due

Il Municipio VIII e le politiche di integrazione socio sanitaria

Parte 2 – La realtà del Piano Regolatore Sociale

Grazie a questi accordi, all’interno del “Centro per le Famiglie C. Battisti”, aperto per volontà del Municipio una decina di anni orsono, hanno lavorato a stretto contatto gruppi composti di personale appartenenti ai servizi sociali municipali e a quelli distrettuali. Sinergia dimostratasi vincente soprattutto per i casi legati alle richieste di adozioni e di affidamento familiare, a sostegno alla genitorialità e di tutela per i minori. Per i disabili, nell’ambito del “Dopo di Noi”, l’accordo tra Municipio e ASL, si è realizzato nel progetto della Casa Famiglia “Casa nostra“, destinata ad utenti disabili, per il quale, il Servizio Sociale municipale  ha avuto la collaborazione fattiva ed essenziale della ASL – Servizio Disabili Adulti. L’inserimento degli utenti nella struttura, infatti, avviene dopo esame dei singoli casi da parte di una equipe congiunta socio sanitaria, così come le periodiche riunioni settimanali e mensili di monitoraggio, valutazione ed efficacia del servizio. Un altro esempio di intesa è la collaborazione per il servizio di Dimissioni Protette, cioè la presa in carico congiunta da parte della ASL con l’area anziani del servizio sociale, per gli utenti in dimissione dopo un ricovero ospedaliero. Il servizio, del quale fruiscono più di un centinaio di utenti anziani l’anno, si è rivelato nel tempo una grande risorsa per l’utente e la sua famiglia al rientro nella propria abitazione. La collaborazione ha permesso l’istituzione, sin dal 2004, del Centro Diurno per malati medio-lievi di Alzheimer. Presso il Centro ha operato personale che ha fornito assistenza socio – sanitaria ad una quarantina di ospiti presenti.

L’opera di questo personale ha permesso agli anziani di poter più a lungo mantenere le sue capacità residue e sviluppare capacità sottaciute, tanto che al fine di poter meglio valutare l’efficacia e l’efficienza del servizio, fin dal 2011, il Servizio Sociale ha intrapreso il monitoraggio sulla qualità della vita degli anziani inseriti nei Centri Diurni quantificando come la vita dell’anziano malato di Alzheimer possa essere positivamente influenzata dall’inserimento in un centro diurno così specifico. Un ulteriore aspetto è quello legato alla sinergia intercorsa tra Municipio e ASL con l’avvio del progetto “Un cuore nel territorio di Roma XI”, una serie di corsi abilitanti alla rianimazione cardio-polmonare e all’uso dei defibrillatori semiautomatici esterni (DAE) culminato positivamente con la consegna di defibrillatori da parte della ASL ai CCSSAA municipali. Nell’ottica di un comune sentire, aldilà di progetti specifici, bisogna sottolineare la fondamentale importanza dei tavoli di confronto permanente stabiliti tra Municipio e Distretto, in particolare tramite l’uso di istituzioni ponte quali la Consulta per la Disabilità e la Consulta Socio Sanitaria, organi istituzionali del Municipio che rappresentano i cittadini del nostro territorio nel loro rapporto con le strutture sanitarie.

Le consulte, promuovono la partecipazione dei cittadini alla definizione delle priorità socio-sanitarie quale presupposto necessario per il perseguimento del benessere di tutti globalmente inteso, garantiscono l’applicazione delle norme regionali e di quelle municipali, verificano l’integrazione tra i progetti programmi del Municipio e del Distretto Sanitario e attraverso la partecipazione dei cittadini e delle loro organizzazioni, esprimono i bisogni socio sanitari della collettività e contribuiscono alla definizione dei piani di intervento formulando proposte al Consiglio Municipale e al Distretto Sanitario. La Consulta per la Disabilità in particolare è l’unica, nel contesto di Roma Capitale, ad aver inserito tra i propri scopi quello di risolvere i problemi legati a difficoltà di carattere mentale. Le Consulte, sono state istituzionalizzate con Deliberazioni del Consiglio Municipale (Deliberazione n.15 del 15/04/1999, D.D. n.939 del 26/05/2000 modificata con D.D. 1019 del 9/6/2009) e rinnovate ogni tre anni. Alle Consulte, hanno dato la propria adesione le Associazioni di volontariato, le cooperative sociali e le Organizzazioni Sindacali e ne fanno parte, di diritto, i rappresentati istituzionali, cioè il Direttore del Distretto Sanitario dell’ASL del nostro territorio, il Presidente del Municipio VIII ed il coordinatore dei Centri Anziani, come previsto dal Regolamento istitutivo. In questo contesto ben si è adattata la collaborazione anche con Enti di rappresentanza dei cittadini, quali Cittadinanza Attiva e lo sportello dei Diritti del Malato, i Lyon’s, l’ANT, la C.R.I., associazioni e cooperative che sono state riconosciute come tramite tra le istituzioni e da entrambe riconosciute come interlocutori previlegiati.

Non ultimo il riconoscimento, risalente ad alcuni anni addietro, dell’area del parcheggio municipale di un servizio di posteggio per gli automezzi del Pronto Soccorso. Tramite la firma di alcuni protocolli di intesa è stata resa possibile la fruizione da parte dei cittadini del Municipio di alcuni servizi socio sanitari di prossimità. L’istituzione del P.U.A (Punto Unico di Accesso), infine, avvenuta nel giugno del 2009, in via sperimentale e a tutti gli effetti dal Gennaio 2010, come servizio al quale possono rivolgersi gli utenti del nostro Municipio. Tanto più il livello istituzionale dell’integrazione sarà in grado di realizzarsi quanto più funzionerà il meccanismo di ricezione e trasmissione delle istanze sociali da parte di chi opera nel territorio. Questo lavoro, è stato, deve e dovrà essere necessariamente accompagnato da una capacità di ascolto e di guida da parte di quei livelli politico-istituzionali, che nel nostro territorio, soprattutto in quest’ultimo anno, per varie vicessitudini, si sono mostrati terribilmente latitanti. Si deve solamente alla professionalità dei Servizi Sociali municipali, in tutti i suoi componenti, il mantenimento dello standard dei servizi ad un livello qualitativamente elevato. Il ruolo della politica, quello cioè di governare gli eventi, si è dimostrato l’anello debole della catena, vuoi negli aspetti organizzativi come nella incapacità di reale progettazione o anche di semplice manutenzione dell’esistente. Il senso del mandato sociale, deve contribuire a favorire, sviluppare, diffondere la cultura dell’integrazione partendo da una comprensione della realtà sia ai livelli gestionali che politico-istituzionali, quei dati che letti in modo opportuno, forniscono quella chiave di lettura che favorisce lo sviluppo di nuove progettualità. La natura dell’integrazione è semplicemente uno strumento, seppur privilegiato, attraverso il quale tentare di aiutare le persone a trovare risposte ai loro bisogni.

Eraldo Saccinto

Copyright  tutti i diritti riservati – Cara Garbatella Anno 13 – Ottobre 2017

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