All’orizzonte nuova chiusura del Ponte di Ferro

di Stefano Baiocchi

Novità in arrivo per il Ponte dell’Industria e per la viabilità dell’Ostiense. Noto ai romani come Ponte di Ferro, il ponte che collega l’VIII Municipio con Marconi dovrà essere nuovamente chiuso e in parte ricostruito. È quanto trapelato da una riunione della commissione lavori pubblici di Roma Capitale che si è svolta la prima settimana di novembre.

L’incendio nella notte tra sabato 2 e domenica 3 ottobre del 2021, oltre ad averne causato l’interruzione al traffico veicolare, aveva danneggiato la banchina sottostante, la passerella in ferro occupata dai cavi elettrici e uno dei due marciapiedi.
Il rogo, secondo un’informativa inviata in procura dagli inquirenti, sarebbe scaturito da un fornello a gas in un giaciglio di fortuna lungo il Tevere. All’epoca si parlò anche di un incendio doloso.
Furono necessari più di settanta giorni per la riapertura; settanta giorni di disagi per automobilisti, ma anche per ciclisti e pedoni che quotidianamente si trovano ad attraversare i quadranti est ed ovest della città.

I lavori comporteranno quindi una nuova interdizione al transito dei veicoli, per cui c’è il rischio concreto di nuovi disagi per i cittadini dei due municipi. Saranno inevitabili le ripercussioni per la circolazione sulla via Ostiense, ma anche in viale Marconi dove potrebbe riversarsi gran parte del flusso veicolare. Una zona calda sarà senz’altro il Testaccio e in particolare l’area adiacente e circostante l’ex mattatoio.
L’assessore ai lavori pubblici dell’VIII Municipio Luca Gasperini ha reso noto che il proprio ufficio lavorerà di concerto con il Comune di Roma monitorando costantemente la situazione del cantiere.
“Faremo il possibile per alleviare i disagi per i cittadini del Municipio e per tutti coloro che ogni giorno si vedono costretti ad attraversare il Tevere non soltanto per motivi di lavoro” ha detto l’assessore appena uscita la notizia. “È chiaro che saremo in costante contatto con il SIMU [Dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana, n.d.r.] ed eventualmente anche con la sala operativa della Polizia Locale di Roma Capitale”.

“Al momento non c’è una data precisa per il via ai lavori che potrebbero partire nei primi sei mesi del 2023”, fa sapere a Cara Garbatella il presidente della commissione lavori pubblici Antonio Stampete. Questi interventi, che facevano parte di un pacchetto legato ai lavori in vista del Giubileo del 2025, erano sull’agenda del governo Draghi poco prima che si dimettesse. Ora la palla passa al governo presieduto da Giorgia Meloni.
“Per quanto ci riguarda abbiamo però provveduto ad affidare ad Anas il percorso di riqualificazione in modo da accelerare le procedure”.
“Sarà importante – conclude Stampete –mantenere l’aspetto architettonico del ponte senza quindi eccessivi stravolgimenti, anche se stiamo studiando un allargamento della sede stradale per consentire il passaggio del trasporto pubblico”.

La struttura, destinata dapprincipio all’ampliamento della ferrovia Roma Civitavecchia, venne progettata dall’ingegnere francese Polonceau e posta in opera tra il 1862 e il 1863 da una società belga. Le varie parti vennero costruite in Inghilterra e poi trasportate attraverso l’Europa.
Il ponte, in origine chiamato San Paolo per la vicinanza alla Basilica, è lungo circa 131 metri e largo circa 7,25 metri.
Soltanto nel 1910, con il nuovo tracciato della Roma Civitavecchia, il Ponte dell’Industria assunse le caratteristiche di percorso carrabile e pedonale.

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail