Addio Angelina, staffetta partigiana

Se pure i bambini sono entrati nella Resistenza, allora il fascismo è proprio finito”. Lo disse il Commissario di polizia davanti a una sedicenne appena arrestata. Erano passati pochi giorni dall’eccidio delle Fosse Ardeatine  il 24 Marzo del’44 e Angelina, una giovane militante dei gap aveva organizzato una messa a Santa Maria Maggiore per uno dei tanti giovani uccisi. All’uscita della chiesa, insieme ad altri, aveva improvvisato un corteo. L’Ovra, la polizia politica segreta dell’Italia fascista, su indicazione di Kappler,comandante della Gestapo a Roma, intervenne bloccando il tentativo e arrestando i partecipanti. 

La sedicenne era Angelina de Lipsis, staffetta partigiana addetta al trasporto di armi nella città. Raccontò che negli spostamenti utilizzava sempre la bicicletta da uomo, finché il Comando tedesco ne vietò l’uso in tutta la città avendone capito il ruolo importante per la lotta antifascista romana. 

Nella foto Angelina De Lipsis con i partigiani Angelo Nazio e Sergio Lepri nel giorno della consegna delle Medaglie della Liberazione al Campidoglio

Angelina racconterà poi la sua storia di partigiana nel documentario del 2014 “Storie d’Aprile – Donne al Quadraro” di S. Miceli e K. Majenza del Centro Sperimentale di Cinematografia.

Finita la guerra sposò Dario Spallone, fratello di Mario medico di Togliatti, anche lui impegnato nella Resistenza romana, dividendo con la famiglia Spallone l’impegno politico e quella per la salute dei cittadini. In particolare Angelina si dedicherà all’affermazione per la parità delle donne,  a favore della sanità pubblica e  per i diritti del malato, dei deboli e delle fasce svantaggiate.

Angelina ci ha lasciato ieri nella sua casa di Tormarancia. Verrà seppellita nel Cimitero Acattolico.

Di Daniele Ranieri

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