Vita stentata alla Garbatella del calcio club biancoceleste

Vita stentata alla Garbatella del calcio club biancoceleste

di Stefano Baiocchi e Roberto Petti

Se, come abbiamo visto nel precedente numero di Cara Garbatella, nel nostro quartiere molte associazioni sportive (tra cui il Roma Club Garbatella) sono …..

Vita stentata alla Garbatella del calcio club biancoceleste

di Stefano Baiocchi e Roberto Petti

Se, come abbiamo visto nel precedente numero di Cara Garbatella, nel nostro quartiere molte associazioni sportive (tra cui il Roma Club Garbatella) sono patrimonio culturale di tutti, sul Lazio Club Garbatella sta ormai calando il sipario.
Fondato all’indomani del meritato scudetto del 2000, conquistato dalla società guidata all’epoca da Sergio Cragnotti, il circolo (esisteva già un club negli anni ’80, ma se ne sono perse le tracce) ha vissuto momenti d’esaltazione, legati ai risultati della squadra, ma anche controversie interne dovute alla gestione del club stesso.
L’idea di far nascere un luogo di aggregazione per il tifoso laziale a Garbatella venne alla signora Fiorella, scomparsa quattro anni fa, che fondò il Club (in Via Roberto de’ Nobili proprio di fronte al club romanista) in memoria di sua figlia Fabiola, che perse la vita giovanissima in seguito a un incidente stradale. Fabiola, che amava tanto il calcio, militava nella Lazio Femminile prima di passare a giocare in una società del Nord Italia.
La Lazio nasce il 9 gennaio 1900 per iniziativa di Luigi Bigiarelli, un sottufficiale dei Bersaglieri, che decide di fondare a Roma una società che pratichi le discipline allora ritenute moderne, prima fra tutte il podismo. Il calcio, anzi il football, fa tuttavia rapidamente la sua comparsa tra gli atleti biancocelesti: nel gennaio 1901, probabilmente il giorno 6, in una Roma insolitamente coperta di neve, è Bruto Seghettini, socio del Racing Club Paris, a presentarsi nella sede di Via Valadier con pallone da football allo scopo di illustrare la nuova disciplina sportiva ai soci laziali. Il gioco piace e sul campo di Piazza d’Armi cominciano le prime sfide tra squadre composte dai soci della Lazio. Nel 1904 alcuni fuoriusciti dalla società creano la Virtus, e proprio contro la Virtus è disputata la prima partita documentata nella storia del calcio romano: il 16 maggio del 1904 la Lazio s’impone ai bianchi virtussini con un netto 3-0. Altro avversario dei primissimi anni è il Roman, fondato nel 1903: proprio contro Roman e Virtus la Lazio gioca, e vince, il primo campionato romano, nel 1907.

Le  anime della Lazio in quegli anni sono Sante Ancherani, atleta puro, che esplorerà prima di chiunque i segreti tecnici del nuovo gioco, garantendo alla Lazio una crescita che ne farà nell’anteguerra la leader indiscussa del calcio centro-meridionale; Fortunato Ballerini, autentico uomo di sport, già segretario della Ginnastica Roma, che per 18 anni sarà presidente della Lazio riuscendo ad ottenere anche importanti aiuti dalle istituzioni.
La ripresa postbellica (dopo la Prima Guerra Mondiale) non è priva di difficoltà. Il campo della Rondinella, che la Lazio ha messo a disposizione come orto di guerra, risulta devastato e deve in pratica essere ricostruito. Molti atleti hanno perso la vita nel conflitto. Anche il calcio sta cambiando, il professionismo è dietro l’angolo e qualcuno comincia ad intuirne le incredibili possibilità economiche e sociali che la popolarità del gioco potrebbe portare. La Lazio, legata all’ideale dilettantistico e sportivo di Ballerini, che è ancora presidente – lo sarà fino al 1922 – fatica a mettersi al passo, mentre altre realtà romane, prime fra tutte Alba e Fortitudo, beneficiano degli sforzi di alcuni mecenati e riescono spesso a sovrastare la squadra biancoceleste, che tuttavia riesce ancora una volta a disputare la finale nazionale (1923), perdendola contro il Genoa; la finale del 1915, sempre tra Lazio e Genoa, non venne disputata per lo scoppio della guerra ed il titolo venne assegnato d’ufficio ai liguri.
Gli anni pionieristici sono tuttavia al tramonto, il sistema calcio sente la necessità di riorganizzarsi secondo logiche più commerciali e punta quindi al campionato unico. In questa crisi di crescita s’inserisce il regime fascista, che punta decisamente sul calcio – allora meno popolare del ciclismo – a fini propagandistici e di controllo sociale, e promuove una nuova struttura dei campionati, cercando nel contempo di comprimere le numerose realtà locali in una sola, rappresentante la città di provenienza. A Roma proprio la Lazio è esclusa dal progetto di fusione, in virtù della sua già importante tradizione e di una robustezza finanziaria che la pone in condizione di guidare la partita con Alba e Fortitudo, che all’ultimo momento rinunceranno per poi realizzare la fusione con il ricco Roman di Renato Sacerdoti e dare vita all’A.S. Roma. La sezione calcistica è affiliata ad una polisportiva che conta attualmente, oltre al calcio, altre 36 discipline. Ciò fa sì che la S.S. Lazio risulti la polisportiva più grande in Europa al pari di quella del Barcellona. Il resto fa parte della storia più recente, una storia che va dal grande Silvio Piola, alla conquista della prima Coppa Italia (1958), allo scudetto conquistato dalla banda di Tommaso Maestrelli (ex giocatore della Roma e partigiano in Jugoslavia), alle tragedie di Re Cecconi e Frustalupi, al calcio-scommesse e alla rinascita sino all’epopea cragnottiana.
Il Club biancoceleste della Garbatella è purtroppo sulla via della chiusura dopo l’emorragia d’iscritti legata come detto ai risultati altalenanti della squadra, ma anche ad una scissione avvenuta un paio d’anni fa. Un vero peccato, dunque, poiché un quartiere vivo come Garbatella, benché a maggioranza romanista, meriterebbe un luogo d’aggregazione per altri tifosi e sportivi. Lo stesso cCub biancoceleste è stato in ottimi rapporti con i dirimpettai cugini giallorossi tanto da collaborare alla gestione dei biglietti in occasione dei derby capitolini.
Il tifo laziale organizzato, quello distante dagli Irriducibili, fa riferimento al Coordinamento Lazio Club Onlus (organizzazione non lucrativa di utilità sociale) ideale continuazione dell’Associazione Italiana Lazio Club e che vanta associazioni in diversi Paesi del mondo.

 

Copyright tutti i diritti riservati – Cara Garbatella Anno 5 – Marzo 2008

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail