Un altro fiore in ricordo di Rosaria Lopez e Donatella Colasanti, le due ragazze della Montagnola vittime del tristemente noto massacro del Circeo. Anche quest’anno, a distanza di quasi cinquant’anni dal terribile delitto da cui uscì viva solo Donatella, il quartiere si stringe con l’iniziativa “Un fiore per Rosaria e Donatella” nei due parchi a loro intitolati, quello dedicato a Rosaria in viale Pico della Mirandola e il parco Donatella Colasanti, inaugurato lo scorso anno, tra via della Villa di Lucina e viale Giustiniano Imperatore nel quartiere San Paolo.
La storia del massacro
Era il 30 settembre 1975 quando Donatella Colasanti, dopo essersi finta morta agli occhi degli aguzzini, venne ritrovata nel bagagliaio di un’auto accanto al cadavere della sua amica Rosaria Lopez. Le due, all’epoca neanche ventenni, furono attirate con l’inganno in una villa al Circeo da tre ragazzi appartenenti ai quartieri bene, con la scusa di una festa, per poi essere stuprate, seviziate e malmenate fino alla morte di Rosaria.
La commemorazione al Parco Donatella Colasanti
La commemorazione al parco Donatella Colasanti, in collaborazione con l’associazione “Il tempo ritrovato”, “La cultura del cuore” e il Movimento Italiano Casalinghe Roma, è stata introdotta dall’assessora Maya Vetri e dalla consigliera Michela Cicculli in presenza di Letizia Lopez, sorella di Rosaria e di Roberto Colasanti, fratello di Donatella, che ha ricordato la sorella scomparsa nel 2005 leggendo delle poesie tratte dal suo libro.
Le dichiarazioni di Maya Vetri, assessora alla Cultura
“Attuare oggi una politica di contrasto alla violenza di genere è possibile – dichiara Maya Vetri – soltanto mettendo insieme varie componenti. A partire dalla formazione scolastica – precisa l’assessora alla Cultura – che deve assumere un ruolo primario, bisogna impegnarsi con tutte le forze nel dare ascolto ai singoli componenti della nostra società. Noi come Municipio ci stiamo mettendo tutto l’impegno – sottolinea – abbiamo consegnato proprio oggi un progetto di contrasto alla violenza di genere e chiaramente non è la prima né l’ultima cosa che faremo ma – conclude – vogliamo dare un segnale per fare in modo che queste azioni non siano legate solo ad una singola giornata ma rimangano continuative nel tempo”.





