Quei treni della felicità

I bambini bisognosi della Garbatella, nel dopoguerra furono ospitati dalle famiglie del Nord Italia

La fine delle ostilità del secondo conflitto mondiale lasciò  l’Italia sprofondata su un cumulo di macerie e povertà, ma non di disperazione. Un aiuto concreto ai figli delle tantissime famiglie povere del Centro-Sud lo idearono l’Unione Donne Italiane, insieme al Partito Comunista, con un progetto formidabile e visionario noto come “I treni della felicità“.

Grazie alla disponibilità di famiglie generose del Nord, che avrebbero dato accoglienza temporanea a bambini indigenti o in difficoltà economiche.

Il piano, ancora oggi, poco conosciuto, iniziò a gennaio 1946 con l’allestimento di treni speciali che portavano i bambini bisognosi nelle case di quelle famiglie che si erano offerte per dare loro alloggio e sussistenza.

In un batter d’occhio la vita per queste creature cambiò in meglio, per loro scomparvero i problemi di scarsità di cibo, cure, istruzione e beni di prima necessità.

Anche a Garbatella ci furono genitori che scelsero per i propri figli a soluzione dei Treni per la felicità. Su questo numero, dopo la storia di Giulio, Laura e Giovanni Foschi, pubblichiamo, grazie All’Archivio di Stato di Carpi  e la collaborazione di Cinzia Crenca, la foto di un bambino Bonifassi Giuseppe, abitante alla Garbatella via Borgata Tormarancio.

Bonifassi Giuseppe

[Articolo pubblicato sul periodico Cara Garbatella, Anno XVIII – Giugno 2024/numero 64, pag. 3]

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