Allo spazio Memo di piazza Bartolomeo Romano una mostra in occasione dell’8 marzo
Una donna in bianco e nero, tra le labbra una sigaretta, un lampo nei suoi occhi, vivo, pronto a sfidare il cambiamento, sul suo ventre un grande fiore in cui risalta nel centro la frase “A casa non ci torno”, una presa di coscienza immortalata in un attimo in cui la didascalia risulta anche superflua. Ci sono fotografie che suggeriscono pensieri, rievocano ricordi, suscitano sentimenti anche scomodi, ma che entrano a far parte di noi e raccontano una rottura, un passaggio. Alcuni di questi scatti insieme a documenti d’archivio sono visibili in un percorso espositivo, inaugurato l’8 marzo, dedicato alle lotte delle donne presso l’archivio Flamigni di piazza Bartolomeo Romano alla Garbatella.
“La mostra nasce dalla volontà di esporre parte delle carte del fondo di Emilia Lotti, una dei nostri soci fondatori, moglie di Sergio Flamigni, con una lunga esperienza all’interno dell’UDI Nazionale e della Commissione Parità della Presidenza del Consiglio. Per tutta la sua vita Emilia si è occupata di temi relativi alle donne, ma anche della Legge Basaglia e della Legge 194” ci spiega Ilaria Moroni, direttrice dell’archivio, “Ci sembrava importante mettere in evidenza come la storia delle donne è stata la storia politica e sociale del nostro Paese; lo abbiamo fatto attraverso pannelli con foto e slogan, documentazione consultabile, vecchi giornali e riviste come Noi Donne. Inoltre è possibile visionare del materiale video; ci sono anche fotografie di archivi con i quali spesso collaboriamo ossia: Aamod, fondazione Gramsci, archivio storico della CIGL nazionale, Istituto Luce e per l’occasione abbiamo coinvolto alcune realtà sul quartiere tra cui Cara Garbatella, che ci ha donato una foto molto bella, che mostra l’impegno delle donne per la pace nel mondo”.

Dal primo febbraio l’archivio Flamigni si è trasferito da Oriolo Romano a piazza Bartolomeo Romano, in uno spazio di proprietà Ater, che ha preso il nome di “Memo, Spazio di Storia e Memorie” e raccoglie documenti della storia dell’Italia repubblicana, in particolare riguardanti il terrorismo, le stragi, la criminalità organizzata e la violenza politica. Il percorso espositivo è custode delle testimonianze delle lotte delle generazioni passate e arricchisce l’epoca in cui viviamo, dove lo scambio di ricordi ed esperienze tra generazioni sembra complicarsi e dove immagini e informazioni sono spesso servite come piatti pronti da supermercato, scarse di nutrimento e con provenienze incerte.
Tra i collaboratori della mostra vi è anche l’assessorato alle politiche di genere dell’VIII Municipio, diretto da Michela Cicculli, la quale commenta così l’iniziativa: “Il regalo che riceviamo oggi dall’archivio Flamigni ci restituisce la forza del movimento delle donne e l’intensità del dibattito fino ai giorni nostri. Ci sono foto preziose sul nostro territorio messe a disposizione dalla comunità tra cui Cara Garbatella, che ringrazio a nome di tutte le giovani donne che oggi hanno voglia di conoscere il recente passato. Ringrazio infine Ilaria Moroni e tutto il team dell’archivio, dandogli nuovamente il benvenuto nel nostro territorio”.
La mostra documentale e fotografica sarà visitabile per tutto il mese di marzo, dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 16:30, con ingresso gratuito su appuntamento ed accesso da piazza Bartolomeo Romano 6.
Di Giuliano Marotta





