La Madonna pellegrina tra i lotti della Garbatella Il mese di maggio tra preghiere e tradizione di Leopoldo Tondelli

La Madonna pellegrina tra i lotti della Garbatella

Il mese di maggio tra preghiere e tradizione

di Leopoldo Tondelli

La storia del mese mariano inizia nel medioevo per cristianizzare le feste pagane in onore dell’inizio della bella stagione,
unendo i temi del risveglio della natura alla devozione della Vergine. Questa pratica religiosa si estese nei secoli in tutta Italia e si istituzionalizzò grazie al gesuita Dionisi con il suo libretto “Mese di Maria”, pubblicato nel 1725 a Verona, dove si suggeriva di compiere le pratiche devozionali anche in casa o al lavoro, davanti ad un altarino della Madonna.

mese-di-maggio-a-garbatellaA questo libretto ne seguirono altri con il risultato di diffondere la pratica in tutta Europa ed anche nelle Americhe. Pio XII sancì la devozione del popolo cristiano e di Roma in particolare, come richiesta di protezione a Maria da parte dei suoi fedeli e devoti. Qui da noi nel 1946 la Parrocchia di San Francesco Saverio, con Don Giuseppe Generali in particolare, volle istituire la recita del Rosario nei lotti della Garbatella, alla presenza della statua della ” Madonna Pellegrina” anche come ringraziamento per la fine della guerra.

Tra l’altro in quel periodo, malgrado i tanti problemi che assillavano la gente, si tornava alla normalità e spesso, specialmente nelle serate estive, i giovani si ritrovavano nei cortili sia per ballare che per stare insieme e frequentarsi dopo la giornata di lavoro. Non a caso in quel periodo nascevano storie sentimentali fra i ragazzi dello stesso lotto che finivano il più delle volte a “giuste nozze”.

Tornando alla cerimonia religiosa, fu da sempre organizzata con la recita del Rosario. Alla fine della preghiera si eseguiva una piccola processione nel cortile con delle candele accese. intonando il canto Andrò a vederla un dì. L’evento fino a qualche tempo fa era molto sentito e vi era una vera e propria gara tra i lotti per chi organizzava meglio l’accoglienza alla Madonna Pellegrina: vi era la tradizione di esporre dalle finestre coperte e drappi, come arazzi, con delle luci. Delle candele accese collocate sopra i muretti rendevano l’atmosfera molto suggestiva perché, coincidendo il Rosario con il tramonto, regalavano ai lotti l’aspetto di presepi.

Oggi il culto è meno sentito rispetto al passato (anche l’orario è stato anticipato alle 19), sia perché sono scarse le persone disposte a organizzare l’accoglienza, sia per i numerosi impegni di lavoro, soprattutto delle madri. Ma la tradizione è ancora viva. Anche per chi non è praticante può essere un’occasione per stare insieme, lasciando per una sera le normali attività . Il parroco Don Luciano ed i collaboratori della parrocchia di Piazza Sauli si adoperano attivamente per tenere in vita questa tradizione.

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