Indecente a Tormarancia la sede di medicina legale

Indecente a Tormarancia la sede di medicina legale

di Tatiana Della Caritào

La situazione della sede di Medicina Legale di viale Tormarancia 21 si sta aggravando progressivamente. Ogni giorno, infatti, il personale medico ed amministrativo deve lavorare in condizioni del tutto inadatte e purtroppo sono soprattutto i pazienti a subire gli effetti di tali carenze.
Il presidio medico legale di viale Tormarancia …..

Indecente a Tormarancia la sede di medicina legale

di Tatiana Della Caritào

La situazione della sede di Medicina Legale di viale Tormarancia 21 si sta aggravando progressivamente. Ogni giorno, infatti, il personale medico ed amministrativo deve lavorare in condizioni del tutto inadatte e purtroppo sono soprattutto i pazienti a subire gli effetti di tali carenze.
Il presidio medico legale di viale Tormarancia è sede di una UOC, ovvero di un’Unità Operativa Complessa: è il punto di coordinamento per tutta la ASL RMC e risponde alle esigenze dei distretti IV, IX, XI e XII, per un totale di 620.000 abitanti. Presso tale presidio vengono effettuate visite per la determinazione dell’incapacità temporanea al lavoro, per l’assenza delle lavoratrici per gravidanza a rischio, per il rilascio di idoneità (porto d’armi e guida di imbarcazioni e veicoli) e per il rilascio di certificati di idoneità psico-fisica per le adozioni di minori.
Ma soprattutto vengono eseguite le visite per il riconoscimento di pratiche di invalidità civile e stato di handicap, con relativa accettazione ed archiviazione, e per l’autorizzazione alla fornitura di presidi protesici nonché la consegna diretta di alcuni di essi.
L’ampiezza e la complessità delle competenze causano quindi un importante afflusso di cittadini che quotidianamente necessitano dei servizi della ASL in questione. Il problema sorge appunto dal rapporto tra la domanda della popolazione municipale e i locali adibiti all’attività medico legale, i quali risultano del tutto insufficienti a rispondere a tali esigenze.
La prima caratteristica evidente di questa sede è infatti l’inadeguatezza della sala d’aspetto, decisamente non idonea ad ospitare un numero elevato di persone in attesa: questo determina che nei giorni di maggior afflusso la gente sia costretta a fare la fila in piedi, a volte anche sul marciapiede della strada. Inoltre le anguste stanze per le visite costituiscono un contesto spiacevole per il personale dipendente come per i pazienti, nonché per gli accompagnatori familiari e per i medici di parte. Il vero paradosso, tuttavia, consiste nella mancanza di un ascensore: infatti i locali del presidio sono organizzati su due piani, ma il livello superiore è servito soltanto da scale, rendendo lo spazio inagibile per la maggior parte degli utenti.
Le stanze del primo piano sono perciò deputate all’amministrazione, privando la struttura di uno spazio che, in altre condizioni, potrebbe essere fruibile anche per le visite. Ad un insieme già avvilente va poi ad aggiungersi un dato oggettivo: l’invecchiamento crescente della popolazione causa un proporzionale incremento di domande di invalidità e di richieste di presidi sanitari. Inoltre sono state raccolte le lamentele di numerosi medici di famiglia, i quali hanno riportato il disagio dei soggetti da loro assistiti.
Cosa succede se, come in questo caso, è una ASL ad essere malata? Fortunatamente qualcuno si sta impegnando per darle ossigeno: il consigliere dell’XI Municipio del gruppo DS, il dott. Antonio Bertolini, si è interessato personalmente alla questione, in collaborazione con il consigliere regionale Enzo Foschi. In accordo con il responsabile della ASL, è previsto nei prossimi mesi un trasferimento ad altra sede maggiormente idonea. 

 

Copyright tutti i diritti riservati – Cara Garbatella Anno 3 – Dicembre 2006

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail