“Combatteremo col sorriso sulle labbra e la dolcezza nel cuore” con queste parole Enzo Foschi, 57 anni, ha postato sui social la sua elezione a segretario della Federazione romana del Pd. Il tutto è avvenuto il 12 luglio al teatro Golden, dove l’assemblea ha ratificato l’elezione e ha nominato la consigliera capitolina Giulia Tempesta alla Presidenza. Le vice sono la minisindaca del XIII municipio Sabrina Giuseppetti e la consigliera del II Federica Serratore.
Un militante di lungo corso
Enzo Foschi, ex segretario regionale subentra a Andrea Casu che ha governato il partito romano per cinque anni. Il neo segretario ha una lunga militanza alle sue spalle, viene dal Pci, Pds, Ds e ha contribuito alla fondazione del Partito democratico alla Garbatella. Giovane studente del liceo Socrate, diventa responsabile della Fgci in Villetta, nel 1989 è stato eletto al consiglio circoscrizionale di quello che oggi è l’VIII Municipio, quindi nel 1993 è nell’aula Giulio Cesare in consiglio comunale col sindaco Rutelli e poi con Veltroni. Nel 2005 è eletto consigliere regionale alla Pisana. Nel 2015, per un breve periodo, è il capo della segreteria politica del Sindaco di Roma Ignazio Marino.
Il suo programma
“La fine del congresso non rappresenta la chiusura di un percorso -ha avvertito Foschi -, ma l’inizio di uno nuovo. Un nuovo percorso, un nuovo partito dove tutti possano sentirsi protagonisti. Ho lasciato libera scelta ai circoli di indicare i loro delegati, perché questa è la politica che vorrei portare avanti. Proseguire il coinvolgimento dei territori e dei segretari di circolo, e il 75% degli eletti sono nuovi: questo deve essere lo spirito del Partito. E poi un’altra cosa. Il nostro limite, forse più grande, è stato il venir identificati sempre come il Partito delle magliette. A febbraio, a Roma, oltre 65mila persone hanno votato Schlein per un cambiamento forte, netto. Ci hanno chiesto di fermare le divisioni interne. Ora sta a noi costruire un partito senza magliette, che possa essere veramente la casa di tutte e tutti”.
La linea che sembra delineare il neo segretario è quella di un appoggio incondizionato al Sindaco Gualtieri e quella dell’unità interna, una sorta di “pacificazione” tra le correnti con a capo Claudio Mancini, Dario Franceschini e Nicola Zingaretti, che guidano il partito e il Campidoglio. “Gualtieri è una garanzia: è una persona che sa ascoltare e poi decidere per la scelta migliore” ha aggiunto Foschi. “Lo dico a tutti gli eletti e le elette: quando leggo un articolo con critiche – ha sottolineato – con l’abitudine di soffiare nelle orecchie dei giornalisti, non è una cosa degna dei consiglieri comunali di Roma. Costruiremo un partito in cui ciascuno possa dire la sua opinione, ma a viso aperto”.
Sulle ferite ancora aperte nel settore della raccolta rifiuti, sui trasporti e la mobilità, il nuovo segretario è lapidario: “Vorrei essere molto netto: Roberto Gualtieri non è solo il sindaco di Roma – ha aggiunto – ma è il nostro sindaco, ce lo dobbiamo sempre ricordare. Abbiamo ereditato una situazione difficile e per questo il partito deve avere le orecchie a terra. Il nostro deve essere un partito che si mette a servizio dell’amministrazione del Campidoglio, parlando con le persone per spiegare che cosa si sta facendo, e capendo gli impatti di quello che si fa sulle persone. Questo aiuta la nostra squadra in Aula Giulio Cesare anche ad apportare delle correzioni sulle scelte che hanno avuto un impatto che non potevamo immaginare”.





