Che cosa sono quelle cassettine attaccate agli alberi nei Lotti del quartiere?
Bat box: una casa per gli “amici” pipistrelli
di Tommaso Peretti
Classe III F – Scuola Media Statale G. Moscati
Andando in giro per i Lotti della Garbatella si vedono, da un po’ di tempo, strane cassettine di legno attaccate ai tronchi degli alberi. Potrebbero sembrare casette per uccelli, però sono troppo ampie e troppo piatte con una fessura stretta e profonda nella parte inferiore. …..
Che cosa sono quelle cassettine attaccate agli alberi nei Lotti del quartiere?
Bat box: una casa per gli “amici” pipistrelli
di Tommaso Peretti
Classe III F – Scuola Media Statale G. Moscati
Andando in giro per i Lotti della Garbatella si vedono, da un po’ di tempo, strane cassettine di legno attaccate ai tronchi degli alberi. Potrebbero sembrare casette per uccelli, però sono troppo ampie e troppo piatte con una fessura stretta e profonda nella parte inferiore.
Che cosa sono? Sono le bat box, cioè rifugi per pipistrelli! Collocate dall’ATER, che è l’azienda regionale proprietaria della maggior parte delle case dei Lotti per combattere zanzare e insetti nocivi. Le bat box hanno attratto la mia curiosità e così ho approfondito l’argomento.
Dagli anni ’90 siamo infestati per molti mesi all’anno dall’Aedes albopictus, cioè dalla meglio conosciuta famigerata zanzara tigre, chiamata così per la sua caratteristica pigmentazione a strisce bianche e nere, una specie un po’ più piccola di quella comune, che vola bassa pungendo soprattutto gli arti inferiori, la cui puntura è molto fastidiosa e nociva specialmente per i bambini e gli anziani.
L’uso d’insetticidi chimici allontana le zanzare solo per un po’ di tempo, ma non risolve il problema.
Anzi, andando avanti, questi insetti, per la legge della selezione naturale, diventeranno più resistenti ai veleni.
Gli stessi insetticidi costituiscono un pericolo anche per la nostra salute e per quella degli animali che si nutrono di zanzare, come molti uccelli e i pipistrelli, e per gli insetti utili all’ecosistema, anche in città: per esempio le farfalle, le lucciole e le api (Albert Einstein diceva: “Quando scompariranno le api, sarà la fine dell’umanità”).
E qui entrano in campo le bat box, installate proprio per favorire la riproduzione dei pipistrelli, i più grandi predatori di zanzare. Pensate che ogni pipistrello ne può divorare fino a 2000 a sera!
Proprio durante la primavera, dopo essersi svegliati dal letargo invernale, i pipistrelli cercano una dimora estiva dove le femmine trascorrono il tempo della gestazione e all’inizio dell’estate fanno nascere i piccoli, allattandoli proprio come gli altri mammiferi.
Sperando che questa specie si riproduca in modo esponenziale nei prossimi anni, dobbiamo lasciarli tranquilli, rispettarli, non commettere atti di vandalismo contro le bat box, né avere paura dei pipistrelli perché non è assolutamente vero che si attaccano ai capelli o che succhiano il sangue o che portano sfortuna. Anzi, averne di più nei nostri dintorni sarebbe una vera fortuna.
Purtroppo anche i pipistrelli non trovano casa facilmente. Così mi sono dato da fare installando una bat box, che si può comprare o costruire da soli, nel giardino di mia nonna.
Mettendomi in contatto con il Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze – sezione di Zoologia “La Specola” batbox@unifi.it, ho aderito al progetto bat box, facendo un monitoraggio
su ciò che accade da aprile fino alla fine di novembre. Se altri fossero interessati, si potrebbe
ampliare lo studio a tutte le bat box della Garbatella.
Copyright tutti i diritti riservati – Cara Garbatella Anno 7 – Giugno 2010





