Al via la riqualificazione del Parco del Forte Ardeatino

Sebbene non ci siano ancora progetti che si occupano direttamente del Forte Ardeatino, nei prossimi giorni dovrebbero iniziare i lavori di riqualificazione del Parco annesso all’ex struttura militare, con un investimento di circa 250mila euro.L’area verde del Forte Ardeatino è di circa 5,5 ettari e la ristrutturazione prevede la creazione di due aree ludiche, il rifacimento dei viali, la sistemazione di tutte le recinzioni ed interventi sulla potatura e messa in sicurezza delle alberature. Altre richieste di migliorie giungono dal Comitato di Quartiere di Grotta Perfetta, che richiede al Dipartimento Ambiente del Comune di integrare alcune modifiche al progetto, come ad esempio la messa in sicurezza, tramite adeguata illuminazione, del percorso tra il centro commerciale “I Granai” e la scuola “Europa”. 

 Il progetto si è reso possibile in quanto risultato tra i vincitori del concorso #RomaDecide del 2018. Un concorso pilota, tramite il quale gli abitanti del Municipio hanno scelto come utilizzare gli oneri di concessione della costruzione, da parte di società private, dei palazzi a Piazza dei Navigatori e dell’Albergo bianco in viale Giustiano Imperatore, più noto come “bidet”. Un’annosa questione, che si protrae dagli anni ’90, che prevedeva inizialmente la sola realizzazione di opere pubbliche nei quadranti interessati dalla cementificazione, ma che in realtà non furono mai costruite, a differenza dei palazzi dei privati. La giunta Raggi, nella primavera del 2018, piuttosto che revocare la concessione e requisire i palazzi, decise di accordarsi con i costruttori inadempienti, chiedendo appunto che venissero erogati questi oneri di 17 milioni. Fu data loro, inoltre, la possibilità di costruire un ulteriore edificio a Piazza dei Navigatori, addirittura più grande di quello già esistente. 

Tra i progetti vincitori del concorso #RomaDecide, in zona Grotta Perfetta si trova anche Il Campetto di Piero, che ha come obiettivo la ristrutturazione di un campo già esistente, con la creazione di un’area polivalente per lo sport. I lavori, in questo caso, sono quasi giunti al termine e ben presto l’opera sarà fruibile al pubblico.Questo è un primo passo verso la rinascita di quest’area, l’augurio è quello che venga programmato anche un intervento di recupero sul Forte, un luogo dal valore culturale e sociale straordinario, che andrebbe restituito alla città.

Breve storia del Forte Ardeatino

All’indomani della breccia di Porta Pia (1870) e della proclamazione di Roma capitale del Regno d’Italia (1871), fu promulgata la legge delle Guarentige, un provvedimento nato per regolare i rapporti tra Stato e Chiesa, ma che non soddisfaceva le esigenze del Papato, il quale non considerava il potere spirituale disgiunto da quello temporale. 

I rapporti tra Stato e Chiesa peggiorarono quando nel 1874 papa Pio IX ribadì esplicitamente, con la formula del non expedit, che i cittadini non dovevano partecipare alla vita politica in quanto il Papato non riconosceva lo Stato. 

Le nuove cariche governative dovettero correre ai ripari e prevenire un possibile attacco esterno in aiuto alla Santa Sede. Il 12 agosto 1877, Vittorio Emanuele II di Savoia firmò il Regio decreto numero 4077 in cui “si dichiara di utilità pubblica la costruzione di opere in difesa di Roma”. Nell’arco di pochi anni fuori le mura aureliane fu disposto ad anello un campo trincerato composto da 15 forti e 4 batterie tutte equidistanti tra loro e in piena campagna romana. 

Nel Municipio Roma VIII sono presenti tre di queste opere: Batteria Appia Pignatelli, Forte Appia Antica e Forte Ardeatino o Ardeatina. Quest’ultimo è l’unico che non sorge sulla via consolare da dove prende il nome poiché, per motivi di equidistanza dai forti limitrofi, fu collocato in via di Grotta Perfetta. La costruzione del Forte Ardeatino terminò nel 1882. All’epoca via di Grotta Perfetta era un piccolo tracciato, all’interno della Tenuta di Sant’Alessio; tutt’intorno disegnavano il paesaggio campi coltivati, vigneti, fungaie, una pineta e qualche casale agrario, tra cui Casale Baffoni

I forti furono costruiti prendendo a modello uno stile marziale detto “prussiano,” ideato dall’ingegnere austriaco Andreas Tunkler von Treuimfeld. Il progetto prevedeva la costruzione di una pianta a forma trapeziodale con terrapieno addossato alle mura a sovrastare l’intero complesso, un ponte levatoio con un fossato asciutto e un fronte esterno “a saliente”, ossia con gli angoli della cortina sporgenti. Con l’evoluzione delle armi, delle strategie di guerra e dell’espansione dell’Urbe, questi forti si rilevarono presto inutili, tant’è che col tempo vennero usati come caserme e magazzini. 

 Il Forte Ardeatino negli anni ‘20 del XX secolo ebbe appunto queste funzioni, ospitava una caserma e il magazzino militare della direzione commissiariato e sanità. 

La storia di quegli anni è ben descritta nel libro autobiografico di Franco Moscogiuri “Il bambino del Forte”:il protagonista, figlio del magazziniere, crebbe tra i militari in quel fortino fino a quando i tedeschi durante l’occupazione di Roma fecero sfollare tutta la sua famiglia.

E poi quando ormai gli Alleati erano alle porte di Roma decisero di farlo saltare.

Una forte esplosione riecheggiò per anni nella pineta di via di Grotta Perfetta, era la fine della primavera del 1944, i nazifascisti scappavano da Roma facendo razzie durante la loro fuga. Sistemarono la dinamite sul portale d’ingresso e lungo il muro esterno del Forte Ardeatino, poi la deflagrazione e una coltre di polvere inghiottì il Forte, causandone l’impraticabilità ed il conseguente abbondono. Negli anni successivi qualche locale rimasto accessibile divenne dimora di senza tetto e luogo di traffici illegali; resta celebre la retata dell’ottobre del 1959, quando alcuni poliziotti, travestiti da cacciatori, irruppero nel Forte per porre fine ad una bisca clandestina.

Di Giuliano Marotta

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