Una panchina bianca per David Sassoli

Inaugurazione panchina bianca in ricordo di David Sassoli — Per celebrare la Giornata mondiale della libertà di stampa, fissata il 3 maggio, il Municipio VIII ha promosso due iniziative in ricordo di David Maria Sassoli, giornalista e Presidente del Parlamento Europeo venuto a mancare improvvisamente lo scorso gennaio. Prima, in via del Campo Boario, l’inaugurazione di una panchina bianca a lui intitolata, poi una tavola rotonda in sua memoria organizzata con l’associazione Articolo 21.

Le Dichiarazioni di Amedeo Ciaccheri

“Questa intitolazione è per il Municipio VIII simbolo dell’impegno a cui, sia la nostra città sia le istituzioni, sono chiamate per proseguire una battaglia che Sassoli ha dapprima interpretato nel suo ruolo di professionista dell’informazione e poi come straordinaria figura politica in Europa — spiega il Presidente del Municipio VIII — il suo ricordo ci lega per continuare le sue idee e la sua battaglia”.

La panchina bianca

Il primo appuntamento si è svolto alle 16:00 con l’inaugurazione di una panchina bianca intitolata a Sassoli in via del Campo Boario, vicino Porta San Paolo, alla presenza dei familiari.

“Abbiamo voluto dare un segno urbano qui a Porta San Paolo, in uno dei luoghi simbolo della democrazia italiana e mondiale, luogo della resistenza e delle radici democratiche del nostro paese — dichiara Amedeo Ciaccheri — proprio per sottolineare la riconoscenza che dobbiamo a David Sassoli per le sue battaglie a tutela della libertà di stampa e — conclude — quanto questa intrecci la grande questione democratica che, oggi più che mai, è messa in discussione dai venti di guerra che funestano l’Europa”.

La tavola rotonda

L’iniziativa è proseguita alle 17:00 con la tavola rotonda presso Industrie Fluviali – Ecosistema Cultura in via del Porto Fluviale, dove si è discusso sul tema dell’informazione e dell’importanza dei principi a tutela dell’articolo 21 con l’europarlamentare Massimiliano Smeriglio e con i giornalisti Emma D’Aquino, Roberto Natale e Paolo Borrometi.

Di Riccardo CERVELLINI

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail