Fitto il cartellone di maggio del Teatro di Piazza Giovanni da Triora n. 15.
Il 2 e il 3 maggio va in scena una fiaba per grandi e piccoli: “La Fiaba d’Inverno” di Silvia Faccini (che ne cura anche la regia) e Fulvio Pannese, una storia per chi sa che tra amore e destino, tra luce e oscurità, i miracoli possono accadere. “Alcuni di noi sono destinati a qualcosa di più grande”. Questo il messaggio che Jim, messaggero della Gilda, recapita a Peter Lake, ladro dalla nascita nella New York del 1904. Restio a credere alle parole del Messaggero e intento allo stesso tempo a sfuggire al temibile Muntro, Peter inizia un viaggio che gli farà incontrare Amore, Sofferenza, Sacrificio e Redenzione.
Una fiaba che trasporta l’invincibilità dell’Amore sulle ali del tempo e che offre ai sognatori una nuova visione delle stelle.
“Oggi sposo” è il monologo di Matteo Cirillo
sull’amore che andrà in scena al Teatro Garbatella il 4 maggio. Un testo brillante ed ironico
sull’amore perfetto che esiste solo nella sua forma imperfetta, scritto ed
interpretato da Matteo Cirillo con la regia di Duilio Paciello, spettacolo
vincitore della V° edizione del Premio Traiano come “Miglior attore” e “Miglior
Spettacolo”. Un ragazzo
si sta per sposare, ma la sposa non arriva. Lo sposo ricorda il loro primo
incontro, il loro primo bacio e ricorda quel giorno in cui si è innamorato per
tutta la vita. Ci vogliono solo 8.2 secondi per innamorarsi di una persona, ma
potrebbe non bastare una vita intera per dimenticarla. Attraverso situazioni comiche, drammatiche e surreali,
lo sposo racconta le diverse fasi del loro rapporto: la conoscenza, l’idillio,
la convivenza e la “separazione“. Si dice
che l’amore è eterno finché dura, ma finché dura che cosa? La vita o l’amore?.
Il 9
e il 10 maggio andrà in scena “Il
Cadavre Esquis” di Camilla Ribechi con Cesare Cesarini e Camilla Ribechi.
Surrealismo, amore, guerra e disagio mentale sono i temi di questo spettacolo,
che ha come protagonista Leonora Carrington, pittrice surrealista inglese, che
ebbe da giovanissima, tra il 1937 e il 1940, un’intensa relazione con il famoso
pittore Max Ernst, surrealista anche lui, relazione che finisce in tragedia. In
Francia, dove la coppia si ritira, Max viene arrestato più volte dalla polizia
francese e dalla Gestapo ma, sul punto di essere deportato in un campo di
concentramento, riesce a fuggire dall’Europa grazie all’aiuto di Peggy
Gugghenheim, che sposerà. Leonora fugge verso la Spagna dove ha una crisi
psicologica e viene internata più volte. Verrà salvata dall’Ambasciatore
Messicano a Lisbona e fuggirà con lui nelle Americhe, precisamente in Messico,
dove vivrà amata e rispettata da tutti fino all’età di 94 anni. Parallelamente
al racconto della vita degli artisti citati, al racconto della vita degli
artisti citati lo spettacolo prevede la partecipazione attiva del pubblico con
la proposizione di alcune attività con tecniche surrealiste tra cui il collage
e il ritratto automatico.
Il 17 maggio sul palcoscenico del Teatro Garbatella approda, dopo i tantissimi successi di critica e di pubblico in tutta Italia, “EDIPO REBUS miti oracoli e pasticci”. Uno spettacolo affascinante nel ribaltamento ironico di uno dei grandi classici della letteratura occidentale.La galleria di personaggi interpretati da Corinna Lo Castro svela retroscena insospettabili della storia di Edipo, che finisce con l’essere scomposta, contraddetta, carnevalizzata.La Pizia, vecchia sacerdotessa di Delfi, che formula le sue profezie a caso. L’estetista del re Laio, padre di Edipo, che spettegola sulla corte di Tebe, la regina Giocasta, cocainomane con una vita dissoluta per volere degli dei, la Sfinge che si dichiara vera madre e amante di Edipo ed infine Tiresia, falso veggente cieco che cerca invano un ordine nel caos.Dietro al ‘giallo’ di Sofocle sembra profilarsi un pasticciaccio comico, che lascia sul campo una verità caleidoscopica e labirintica.
Una verità, come dice il Tiresia interpretato in voce e video da Roberto Herlitzka, che forse “esiste solo nei limiti in cui la lasciamo in pace”. Lo spettacolo teatrale ha la traduzione, l’adattamento e la regia di Paolo Pasquini.
“Giovanna sotto il Sego del Tempo” andrà in scena il 23 e 24 Maggio. Lo spettacolo vuole proporre un ritratto non convenzionale di una regina che non regnò mai, Giovanna la Pazza, la storia interiore di una donna, fragile e al contempo fortissima. Una donna straordinariamente moderna, nel carattere così come nelle scelte che opera. Ossessiva, bulimica, innamorata. Tradita. Lucida e allo stesso tempo incapace di controllare le sue pulsioni. Forse per scelta incapace. Una donna capace di attraversare per 8 mesi la Spagna con il feretro del marito. Neanche 46 anni di internamento l’hanno spezzata, o chissà forse sì. Una donna autodistruttiva, forse per scelta. La scrittura è di Adriano Marenco, la regia di Alessandra Caputo, l’interpretazione di Patrizia Bernardini e musiche di Valentino Rodolfo Puccio.
Il 25 maggio “Principesse senza corona”. Un folle e divertente percorso teatrale, ”psicoanalitico”, vissuto
da una donna che vive nella realtà, ma che si moltiplica in tante donne diverse.
di e con: Barbara Gallo e con la voce di Mimmo Mignemi
“La guerra delle tre melarance” andrà in scena il 30 e 31 Maggio. Due serate attraverso cui viene mostrato l’orrore della guerra e dell’illusione umana attraverso le lenti del colore e della musica. Con Chiara Bascialla, Stefano Di Maio, Stefano Gentile, Massimiliano Labanca, Jean Poussière. Due opere di riferimento, diverse citazioni, molta scrittura musicale. Questo è lo scheletro di base de “La guerra delle tre melarance”, che, a partire da una prima cornice fiabesca, che prende corpo dalla rielaborazione ad hoc di alcune scene tratte da “L’amore delle tre melarance” di Carlo Gozzi, segue l’avventura di un giovane principe che, abbandonando l’innocente e spensierato regno della fiaba sgargiante e impetuosa, entra in contatto con la realtà cinica della macchinazione umana. Dapprima conoscerà il mondo politico, la depravazione mentale e teorica con cui esso studia l’evento bellico e di cui “La guerra spiegata ai poveri” di Ennio Flaiano costituisce la fonte vitale per coglierne il grottesco e lo spietato. Il viaggio continua sul campo di battaglia, dove il giovane oscilla tra voci, volti e, soprattutto, una sinfonia drammatica che lo conduce dall’esaltazione per una vittoria solamente apparente al sempre più oscuro vortice dell’agonia della guerra, dove non esiste nient’altro che la sconfitta.
Teatro Garbatella – Piazza Giovanni da Triora 15 – 00145 Roma
Tel: 366 200 3502, Biglietteria on line: https://oooh.events/