Tra roghi tossici, schiamazzi notturni e tappeti di cenere e di preservativi, continuano i disagi dei residenti di viale Marconi, in zona Valco San Paolo. Il tema dello sfruttamento della prostituzione, già emerso in passato, torna alla ribalta con una raccolta firme di 604 cittadini promossa dalla consigliera municipale Simonetta Novi (Lista Civica Calenda). La lettera ha raggiunto lo scorso 8 dicembre gli indirizzi di posta certificata del Vice Prefetto, del Questore, del Gabinetto del Sindaco e della Presidenza dell’VIII Municipio. Tutte le autorità locali sono chiamate a prendere in considerazione la situazione di degrado in cui il quadrante versa da decenni.
Il contenuto della lettera
Gli oltre seicento firmatari chiedono un incontro urgente con le autorità per fare luce sul tema e proporre soluzioni fattive. “Abbiamo partecipato all’ultimo tavolo dell’Osservatorio Territoriale sulla Sicurezza di VIII Municipio del 10 ottobre, dove non sono state fornite risposte utili alle richieste avanzate da anni dai residenti” si legge nella lettera. Tra i provvedimenti desiderati dai cittadini, la presenza notturna di pattuglie di vigilanza e il potenziamento dell’illuminazione su viale Marconi. Ma anche l’installazione di un sistema di videosorveglianza già approvato e finanziato (64.000 euro) dalla Giunta Capitolina nell’agosto 2023, e mai realizzato. Il testo fa anche riferimento alla proposta di risoluzione votata dall’Assemblea municipale il 25 settembre 2024. La proposta era indirizzato al Comune e auspicava l’emanazione di un’ordinanza del Sindaco (sul modello Nardella a Firenze), con l’introduzione di presidi fissi di forze dell’ordine e il potenziamento di “Roxanne”, il progetto che tutela le vittime dell’infernale macchina dello sfruttamento sessuale. È passato più di un anno dalla proposta di risoluzione votata dal Municipio VIII, ma l’ordinanza comunale, “contingibile e urgente”, non è stata ancora emessa.

Le situazioni “più preoccupanti”
La lettera contiene anche la descrizione di situazioni definite “preoccupanti”, una specie di diario notturno o un ritratto inquietante del volto sommerso della Capitale. “10 luglio, ore 3:30-4:00″ si legge nella lettera, “il sonno dei residenti viene interrotto da quelli che sono sembrati a tutti gli effetti improvvisi colpi di pistola.” E ancora: “Nella notte tra il 18 e il 19 luglio, intorno alle 3:30, scoppia una rissa tra circa 12 prostitute e prostituti a colpi di bottiglie spaccate.” Alla carrellata di scene violente i cittadini aggiungono la preoccupazione sulla tossicità dei roghi. “I falò sono in via quasi esclusiva alimentati con materiale plastico, talvolta recuperato dai cassoni AMA, ma più spesso fornito durante il giorno ed accatastato ai lati della strada da persone che fanno parte di un sistema organizzato.”

Che si tratta di sfruttamento della prostituzione ai residenti appare chiaro. Il tema era emerso in un incontro con l’Osservatorio Territoriale sulla Sicurezza (6 ottobre 2023) e nell’assemblea pubblica del 19 giugno 2024 a largo Enea Bortolotti. Ultimo passo, il 25 settembre 2024, quando il Consiglio municipale vota la già ricordata proposta di risoluzione. La lettera inviata via pec lo scorso 8 dicembre è solo l’ultimo di una lunga serie di interventi. Con la speranza che non finisca anche questo in un cassetto.
(Tutte le immagini riportate sono fotografie allegate dai residenti alla lettera di denuncia.)






