Il 14 novembre ricorre il terzo anniversario dalla morte di Quinto Gambi, personaggio popolare e famoso a Tor Marancia, ma anche sul piccolo e grande schermo.
Mi ricordo quando lo vidi per la prima volta, un’estate torrida di oltre vent’anni fa all’ingresso del bar di Checchina in via Rufina. Alto, in testa un cappello nero da cui usciva un codino brizzolato, una giacca jeans rattoppata e un paio d’occhiali da sole appoggiati sul naso, un portamento che spiccava tra tutti i presenti. Trafelato gli passai accanto e mi disse “Ma ndo vai corendo?” risposi: “Sto andà a prende du gelati” e lui: “Guarda che se squaglieno dopo che l’hai presi mica ora, quindi non core!”. Mi feci una risata e me ne andai. Poco dopo scoprii chi era e ogni volta che lo incrociavo un saluto o un cenno di capo ce lo scambiavamo sempre.
Quinto Gambi era nato tra le baracche di Shangai nel 1939, soprannominato “er Patata”, nomignolo ereditato dal nonno che vendeva le patate su un carretto. La famiglia era di fede comunista, la sorella Palmira (in onore di Togliatti) mi raccontò del padre Italo, che fu riconosciuto partigiano per il suo impegno nella Resistenza romana tra le file del P.C.I. e di quando lei ancora bambina, nel ventennio fascista, distribuiva giornali clandestini tra gli abitanti della borgata e di come la madre non riusciva a mettere insieme il pranzo con la cena.

Dopo la guerra la famiglia Gambi riuscì ad aprirsi un banco di pesce al mercato di Trionfale e Quinto da “er Patata” passò ad essere soprannominato “er Pesciarolo”. La fortuna di Quinto fu l’incontro con Tomas Milian nella famosa discoteca Piper di via Tagliamento, a metà degli anni ’60. Un incontro che cambiò la vita di entrambi. Tomas Milian stava sbocciando nell’ambiente del cinema, aveva già interpretato una decina di ruoli, mentre Quinto d’indole spericolata iniziava a farsi strada come stuntman. Alla fine degli anni ‘60 i due girarono gli ultimi ritagli di film western italiani, con i registi: Sollima, Questi, Petroni, Fago, addirittura andarono in Sud America per girare il film “The Last Movie” di Dennis Hopper con Peter Fonda. Negli anni ’70 prima con il regista Umberto Lenzi e soprattutto con Bruno Corbucci nascono i personaggi der Monnezza e del commissario Giraldi. Il poliziesco all’italiana fu giudicato sempre un genere mediocre dalla critica, ma non al botteghino. Tomas s’ispirava e imparava l’arte del trucido da Quinto, mentre Quinto ne divenne la controfigura ufficiale oltre a ritagliarsi qualche ruolo minore nei film.
Divennero talmente uguali, sia nell’aspetto sia nei gesti che a volte si divertivano a confondere le persone. La sorella Palmira mi raccontò : “Una volta Quinto aveva addirittura dato le chiavi di casa nostra a Tomas e lui non riuscendo ad entrare, fece talmente rumore che gli andò ad aprire nostra madre, che quando lo vide esclamò: ah Quinto ma che te sei scordato come se entra?! Perfino nostra madre non notò la differenza!”. L’amicizia tra Quinto e Tomas si andò lentamente ad affievolire in parallelo al fenomeno del commissario Giraldi, ma l’affetto li unì fino all’ultimo giorno. Coincidenza volle che morirono entrambi nel 2017 a pochi mesi di distanza l’uno dall’altro.
Dal 2013 a via Valeria Rufina, davanti all’ex bar di Checchina, un murale realizzato dalla De Merode Crew, lo ricorda vestito da cowboy insieme alla sua inseparabile cagna Kira e sembra dire: “Io so Quinto, ma non so secondo a nessuno!”

Di seguito un elenco di alcuni film in cui ha recitato Quinto Gambi:
- La Resa dei conti (Sergio Sollima 1966);
- Se sei vivo spara (Giulio Questi 1967);
- Corri uomo corri (Sergio Sollima 1968);
- Tepepa (Giulio Petroni 1969);
- O’ Cangaceiro (Giovanni Fago 1969);
- Veruschka poesia di una donna (Franco Rubartelli 1971, doppiato da Oreste Lionello);
- The last Movie (Dennis Hopper 1971);
- Milano Calibro 9 (Fernando Di Leo 1972);
- Ancora una volta prima di lasciarci (Giuliano Biagetti 1973, doppiato in inglese);
- Ci risiamo, vero Provvidenza? (Alberto De Martino 1973);
- Roma a mano armata (Umberto Lenzi 1976);
- Il trucido e lo sbirro (Umberto Lenzi 1976);
- Squadra antiscippo (Bruno Corbucci 1976);
- Poliziotti violenti (Michele Massimo Tarantini 1976);
- Come cani arrabbiati (Mario Imperoli 1976);
- Squadra antifurto (Bruno Corbucci 1976);
- Remo e Romolo – storia di due figli di una lupa (Mario Castellacci, Pier Francesco Pingitore 1976);
- Squadra antitruffa (Bruno Corbucci 1977)
- La Gabbia – due puntate per la tv (Carlo Tuzii 1977);
- La banda del Gobbo (Umberto Lenzi 1977);
- Delitto a Porta Romana (Bruno Corbucci 1980);
- Il diavolo e l’acqua santa (Bruno Corbucci 1983);
- Troppo forte (Carlo Verdone 1986) Oscar Gentilone;
- Bastardi (Federico Del Zoppo, Andres Alce Meldonado 2008).
- Roma nuda (Giuseppe Ferrara 2011, film mai pubblicato).
di Giuliano Marotta

A destra sul set di “Troppo Forte” di Carlo Verdone, in basso a sx Quinto Gambi nel ruolo del coatto Gentilone 1986.





