Presentato al Bar Paolo di via Fincati il libro Campioni, dedicato alla Roma del 1983

Tancredi, Nela, Vierchowod, Ancelotti, Falcao, Maldera… Chi non ricorda l’incipit di quella formazione giallorossa che ha fatto sognare i tifosi romanisti facendosi apprezzare anche dai supporters avversari?
Una squadra che giocava un calcio totale, a zona, come si diceva all’epoca. Cinque anni di bel gioco, i cui artefici furono il presidente Dino Viola e l’allenatore svedese Nils Liedholm.
Quella Roma, oltre allo scudetto del 1983, vinse anche tre coppe Italia, di cui due in finale contro il Torino e decise entrambe dai calci di rigore. Ironia della sorte, Ciccio Graziani sbagliò dal dischetto in entrambe le finali. Passato alla Roma, l’attaccante di Subiaco sbagliò anche il calcio di rigore più importante, quello contro il Liverpool nella finale di Coppa dei Campioni il 30 maggio del 1984.
Il 30 maggio è una data particolare perché è anche quella della scomparsa (dieci anni dopo) di Agostino Di Bartolomei. Capitano coraggioso, dotato di un tiro micidiale, Ago era nato e cresciuto a Tor Marancia. Prima di passare nel vivaio giallorosso aveva calcato giovanissimo i campi dell’OMI.

 

Dopo quarant’anni un libro racconta quello scudetto

A quarant’anni di distanza, l’epopea di quella squadra è stata raccontata nel libro “Campioni” uscito recentemente e presentato al Bar Paolo di via Luigi Fincati 15, alla Garbatella.
La Garbatella fu uno dei quartieri di Roma dove si ebbero i festeggiamenti maggiori, tanto che ancora oggi alcuni muri portano i segni e le scritte di quella festa popolare.
Il libro è un lavoro corale, che ha visto la partecipazione di Giorgio Martino, Marco Emberti Gialloreti, Francesco Goccia, Marianna Monello e del bomber Roberto Pruzzo.
Composto da circa 200 pagine, dal costo di € 17.90 ed edito da Il Giornale di Roma, il volume racconta cronologicamente il campionato della Roma nell’anno 1982/1983.
Il 1982 fu un anno fastoso per il calcio italiano, con la squadra azzurra guidata da Enzo Bearzot trionfatrice ai mondiali di Spagna. Oltre ai gol di Pablito, al portiere Zoff con la coppa alzata, all’urlo di Tardelli e all’esultanza di Sandro Pertini, uno dei ricordi indelebili di quel mondiale furono le discese sulla destra e i cross di Bruno Conti. Proprio Conti si rivelò alla fine uno dei migliori giocatori di quel mondiale e lo sarà ancora per diversi nella Roma di Liedholm e poi in quella di Eriksson.
Il libro, oltre a fornirci delle interviste e delle schede dettagliate per ogni giocatore, ci offre le illustrazioni di tutti gol della camminata giallorossa verso lo scudetto. Tra queste la rete di Pruzzo contro il Genoa che l’8 maggio del 1983 sancì la vittoria del tricolore.

Marco Albani, titolare del bar di via Fincati

Le immagini e le fotografie iconiche del trionfo giallorosso

Ma ci sono anche immagini iconiche – molte sono tratte dall’archivio personale di Fabrizio Grassetti, presidente dell’Unione Tifosi Romanisti – come l’esultanza di Falcão nel gol contro il Pisa all’Arena Garibaldi. Fu un’esultanza rabbiosa, perché arrivava al termine di una settimana di polemiche seguite alla sconfitta casalinga contro la Juventus quando proprio il centrocampista di Porto Alegre aveva portato in vantaggio la Roma. Poi Michel Platini e Sergio Brio rovesciarono le sorti della gara regalando i due punti ai bianconeri. Alcuni tifosi ricorderanno che al termine della partita un cane pastore in dotazione alle forze dell’ordine morderà proprio Brio mentre si stava recando negli spogliatoi.
In chiusura il libro ci regala un’interessante intervista a Valerio Bianchini, allenatore del Banco Roma di basket campione proprio nel 1983 (era il 19 aprile). L’anno successivo quella formazione si aggiudicò la Coppa dei Campioni contro il Barcellona e la Coppa Intercontinentale a San Paolo del Brasile.

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