Fa bene un po’ di nostalgia
“Le Armonie della Garbatella” era il nome di un complessino di musicanti che, in cambio magari di un semplice bicchiere di vino (ed allora si trovava ancora buono in qualcuna delle locali osterie), avevano il piacere di andare, dietro richiesta degli interessati, a rallegrare qualche serata tra amici uno dei quali compiva gli anni o a fare la serenata notturna sotto la finestra o il balcone della bella che l’indomani si sarebbe recata in chiesa per sposarsi. Gli strumentisti erano, se ben ricordo, tre: chitarra, mandolino e fisarmonica.
Mio padre, “er sor Lello”, classe 1887, era il mandolinista che faceva “trillare” il suo gran bello strumento, bello ancora oggi (un Hembergher), con una maestria che mi incantava facendomi sognare (nella foto, io bambino, oggi settantaseienne, lo tengo sulle ginocchia).
Uno dei brani che adoravo e mi commuoveva era l’ouverture “Poeta e contadino” del compositore austriaco Franz von Suppè. Dello stesso compositore anche l’ouverture “Cavalleria leggera” era un punto di forza delle “Armonie della Garbatella”, brani a mio avviso stupendi, pieni di poetica melodia, ormai caduti quasi completamente in oblio. Io continuo ad abitare all’Albergo Rosso, quello con l’orologio sulla torre. Sono certo che la nostalgia fa bene. Vi ringrazio per averle dato spazio.
Mario Zacchia
Copyright tutti i diritti riservati – Cara Garbatella Anno 7 – Novembre 2010





