“Il tempo del sole” secondo padre Guido

Qualche considerazione sull’estate

“Il tempo del sole” secondo padre Guido

Il rincorrersi delle stagioni ha sempre ispirato pensieri e opere di scrittori, di poeti, di musicisti, di pittori. A padre Guido Chiaravalle, il popolare religioso, decano dei Filippini della Garbatella, ha ispirato, il 21 marzo scorso, un messaggio “ai giovani e agli adulti che frequentano l’Oratorio, la Scuola e la Chiesa di San Filippo Neri”: un messaggio spirituale, ovviamente alla sua maniera. Si tratta di una “tetralogia” che parte dalla primavera, “Il tempo dei profumi”, e prosegue con l’estate, “Il tempo del sole”, con l’autunno, “Il tempo dei raccolti”, e si conclude ovviamente con l’inverno, “Il tempo della semina”. Da quelle osservazioni che padre Guido ha voluto rendere pubbliche stralciamo e ospitiamo, non autorizzati, per il numero estivo di “Cara Garbatella”, il capitolo “Il tempo del sole”, certi di rendergli un omaggio. (C.B.) …..

Qualche considerazione sull’estate

“Il tempo del sole” secondo padre Guido

Il rincorrersi delle stagioni ha sempre ispirato pensieri e opere di scrittori, di poeti, di musicisti, di pittori. A padre Guido Chiaravalle, il popolare religioso, decano dei Filippini della Garbatella, ha ispirato, il 21 marzo scorso, un messaggio “ai giovani e agli adulti che frequentano l’Oratorio, la Scuola e la Chiesa di San Filippo Neri”: un messaggio spirituale, ovviamente alla sua maniera. Si tratta di una “tetralogia” che parte dalla primavera, “Il tempo dei profumi”, e prosegue con l’estate, “Il tempo del sole”, con l’autunno, “Il tempo dei raccolti”, e si conclude ovviamente con l’inverno, “Il tempo della semina”. Da quelle osservazioni che padre Guido ha voluto rendere pubbliche stralciamo e ospitiamo, non autorizzati, per il numero estivo di “Cara Garbatella”, il capitolo “Il tempo del sole”, certi di rendergli un omaggio. (C.B.)

“…Sogno l’estate tutto l’anno…e poi arriva…eccola qua…azzurro, il pomeriggio è troppo azzurro e lungo per me…”. Il 21 di giugno il sole è sorto alle 5,35 ed è tramontato alle ore 20: è il giorno più lungo dell’anno, che inizia l’estate. Questo momento importante della vita del Pianeta Terra non penetra a fondo nel mondo cittadino, in cui le stagioni, nelle case e negli ambienti di lavoro, sono attenuate da luci artificiali, dai termosifoni e dai condizionatori. Perso il contatto diretto con le stelle, col fuoco, col mondo delle rocce delle piante degli animali, anche la ricchezza del ritmo delle stagioni tende ad appiattirsi e, con questo, a sfumare nella loro spiritualità.
Come è vera spiritualmente, oltre che fisicamente, l’estate!

  • con le ore limpide e fresche del mattino;
  • con l’ombra degli alberi nel duro calore meridiano;
  • con l’acqua fresca del pozzo che ha conservato la pioggia invernale;
  • con i colori del tramonto;
  • con le serate sotto la luna e le stelle.

In città non è così ma Adriano Celentano, con la sua canzone, ha saputo cogliere uno spunto di spiritualità nel lungo pomeriggio cittadino. Le ore di luce, che si prolungano ben al di là dell’orario di lavoro, permettono di contemplare, nel tardo pomeriggio, i grandi palazzi esposti a ponente, illuminati dalla luce radente del sole che declina, che si stagliano contro lo sfondo azzurro del cielo. Se si vuole sostare a contemplare, ci offrono il senso della vita dell’uomo, tesa a costruire la sua casa, illuminata però da qualcosa di ben più grande.
Un tramonto estivo sulla trafficata Colombo può contenere una risposta all’invito biblico “…levate il vostro sguardo in alto…”, di cui, nella complicata vita cittadina, abbiamo necessità.

 

Copyright tutti i diritti riservati – Cara Garbatella Anno 2 – Luglio 2005

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