Hagape 2000: 25 anni di crescita insieme

25 anni di presenza sul territorio, 25 anni di vicinanza e sostegno ai ragazzi con disabilità. È con l’entusiasmo che accompagna i grandi traguardi che l’associazione di promozione sociale Hàgape 2000 dà appuntamento il 21 novembre alle ore 9:30 alla biblioteca Moby Dick. Nata e cresciuta nel cuore della Garbatella – con sede in via Pullino 71, a qualche passo dalla metro – l’associazione è pronta ad incontrare i cittadini, per farsi conoscere e raccontare un percorso durato un quarto di secolo. E ora che i primi ragazzi sono diventati adulti è il momento migliore per tirare le somme e guardare con rinnovato slancio al futuro.

L’impegno di Hàgape 2000

“Siamo un gruppo di famiglie con ragazzi con disabilità fisiche o psichiche. Abbiamo notato che, finito il percorso scolastico, i nostri figli faticavano a trovare un proprio spazio” ha raccontato Francesca De Masi, responsabile dell’associazione. Da qui l’esigenza di offrire ai giovani iscritti, al momento una quarantina, stimoli e occasioni di socializzazione. Fittissima è l’agenda: corsi di musica, teatro, ceramica, pittura e molto altro. “Emozioni in corso è uno dei laboratori a cui teniamo di più” ha proseguito la volontaria. “Sono incontri di self help con cadenza settimanale. Sotto la guida di tre psicologi, i ragazzi si raccontano, si confrontano, cercano di trovare soluzioni ai problemi”.

Appuntamento venerdì 21

Ora il prossimo appuntamento è venerdì 21 novembre alle 9:30. Nel salone della biblioteca Moby Dick interverrà Francesca De Masi a nome dell’associazione, accompagnata dai saluti istituzionali del minisindaco Amedeo Ciaccheri, dell’assessora ai servizi sociali Alessandra Aluigi e della presidente della consulta disabilità del Municipio VIII Mariella Tarquini. Poi prenderanno la parola i responsabili dei vari laboratori. Enzo Mazzone, regista, che si occupa del laboratorio teatrale; la docente di danza popolare Paola Pagliani; la psicologa Samantha Pastore ed Eleonora Rovatti, esperta di CAA (Comunicazione Aumentativa e Alternativa). L’obiettivo? “Farci conoscere, farci sentire” ha risposto la volontaria.

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