Che swing col Garbatella Jazz Festival

Pino Sallusti alla quinta edizione del Garbatella Jazz Festival

di Anna DI CESARE

La Borgata Giardino torna ad animarsi a ritmo di swing. Dal 15 al 17 giugno ci sarà la XVII edizione del Garbatella Jazz Festival, la storica rassegna musicale che ha ottenuto fin da subito un buon successo di pubblico e di critica, diventando un appuntamento imperdibile per gli abitanti del quartiere e per gli appassionati di tutta Roma. Tre serate di musica e divertimento a ingresso gratuito, promosse dall’associazione Cara Garbatella in collaborazione con Altrevie e Villetta Social Lab. Cornice dell’evento sarà naturalmente la Villetta di via Passino 26, vera e propria culla di quest’iniziativa nonché cuore pulsante dell’intero quartiere, vantando una storia politica e culturale che sfiora i tre quarti di secolo.
La Villetta non passò inosservata a chi percorse via Passino quel lontano 22 settembre 2005, diciassette anni fa, quando in occasione della prima edizione del Garbatella Jazz Festival, il cortile della storica casa del popolo si riempì di una folla esultante sotto gli occhi increduli degli stessi organizzatori. Un inizio sorprendente e inaspettato, che preannunciava la riuscita delle edizioni seguenti. “Garbatella Jazz Festival, un grande successo e un appuntamento che tornerà”: così terminava un articolo del periodico Cara Garbatella di quell’anno, ma nessuno certamente immaginava che questo momento di incontro e condivisione si sarebbe ripresentato ben sedici volte.
“Il primo tentativo era venuto su un po’ per caso, un po’ per scommessa, con il lavoro instancabile dei volontari dell’associazione culturale Cara Garbatella — racconta il vicepresidente Giancarlo Proietti – Poi abbiamo costruito collaborazioni con altre realtà del territorio come Altrevie e da qualche anno anche con Villetta Social Lab”. Ma con il passare degli anni il festival è diventato soprattutto una sfida: dimostrare che si può offrire ai cittadini un evento musicale di alta qualità anche gratuitamente, grazie all’impegno e al lavoro di volontari, che si rivelano a maggior ragione fondamentali in un momento storico caratterizzato dalla carenza di proposte culturali valide. Grazie all’apporto del direttore artistico Marcello Minuti, il festival è cresciuto in qualità e risonanza arrivando ad ospitare anche figure di primo piano sulla scena jazzistica romana, come il sassofonista Carlo Conti e il trombettista Francesco Fratini, e — per intuizione di Pino Sallusti — il Metal Jazz Trio, fondato da Aldo Bassi nel 2013 con l’intento rivoluzionario di avvicinare due tradizioni musicali così diverse, il jazz e il rock. Alle esibizioni musicali sono stati aggiunti intermezzi comici e proiezione di film. E, nonostante la cesura di due anni imposta dal covid, il festival l’anno scorso è tornato con nuovo slancio e la risposta del pubblico non si è fatta attendere.
Il jazz è un genere popolare e, a due secoli dalla sua nascita, non ha perso niente della sua spontaneità e della sua valenza aggregativa. Quest’anno a salire sul palco
IL TRADIZIONALE APPUNTAMENTO MUSICALE QUEST’ANNO SI TERRÀ IN VILLETTA DAL 15 AL 17 GIUGNO
Che swing col Garbatella saranno sia giovani artisti sia ospiti storici, come il noto sassofonista Pasquale Innarella, attualmente direttore artistico del festival. Giovedì 15 giugno alle ore 20:00 aprirà la rassegna il Blessed Quintet; a seguire, The moving Forest.
La seconda giornata è dedicata a un giovane musicista, Davide di Mascio con il suo gruppo musicale e al Pasquale Innarella New Quartet. A chiudere, sabato 17, The Jertz Young Group e il Francesco Fratini Quartet.
Non potrà mancare l’assegnazione del premio Pino Sallusti, in programma per venerdì 16. Il premio, introdotto nell’edizione scorsa, consiste in una targa ricordo per commemorare un grande contrabbassista improvvisamente scomparso nel 2017. Sallusti ha fatto la sua prima comparsa al festival nel 2009 per poi assumerne la direzione artistica dal 2010. Appassionato di musica fin da bambino, si forma da autodidatta: a dieci anni inizia a suonare la chitarra, a diciassette passa al contrabbasso grazie all’amicizia con il jazzista Eddie Palermo, un incontro che ne segnerà la strada e lo condurrà a firmare CD con i più importanti autori jazz americani quali Mike Mainieri, George Garzone, Eddie Henderson e Gary Bartz.
Con la sua esperienza decennale e la sua perizia, Sallusti impresse al Garbatella Jazz Festival una svolta qualitativa notevole, occupandosi in prima persona di ogni aspetto riguardante la scelta degli artisti. “Credo che le ragioni del successo del Festival vadano cercate in prima analisi nell’accoglienza della Villetta” raccontava Pino Sallusti a Cara Garbatella nel 2015; “e poi anche nella qualità dei concerti, che scelgo in base alla bellezza della proposta a prescindere dalla risonanza mediatica dei nomi.”
Inoltre, sotto la sua direzione sono state coinvolte nella rassegna anche la Scuola di Musica di Testaccio e la San Lorenzo Jazz Orchestra.
E proprio in nome dell’amicizia con questo grande artista la Villetta ha deciso di dedicargli il premio, che quest’anno verrà consegnato al giovane contrabbassista Davide di Mascio.

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