Torna in Villetta il Garbatella Jazz Festival
di Paola Borghesi
Una grande folla ha riempito la Villetta per la XVI Edizione del Garbatella Jazz Festival. Le premesse non erano state delle migliori: dopo lo stop imposto dai due anni di pandemia ci si sono messe anche le pessime condizioni meteorologiche che hanno causato tagli e modifiche al programma; ma nonostante tutto, sabato 1 ottobre gli organizzatori – Cara Garbatella e Villetta social Lab – con il patrocinio del Municipio VIII, la collaborazione della Polisportiva Castello e l’associazione Altrevie, hanno finalmente aperto i cancelli agli amanti del jazz.
Si è iniziato con una lezione a cura di Luigi Onori, un vero e proprio “Giro a tappe nel jazz”, seguito con interesse da un pubblico attento. E’ quindi salito sul palco il gruppo New Ethic Society, con la voce di Giulia Cianca che ha incantato tutti con le sue incredibili escursioni tra le note. Impeccabile l’esecuzione dei pezzi da parte del gruppo composto dagli artisti Marco Colonna sassofono e clarinetto, Mario Cianca contrabasso, Cristian Lombardi batteria, Giorgio Tebaldi trombone, Luca Corrado basso elettrico. “Il nostro Post Colonial Blues- dice Marco Colonna – è un progetto che si basa su affinità umane ed etiche, per la costruzione di musica che possa realmente raccontare il nostro sguardo verso il mondo”.Grande commozione ha suscitato la loro interpretazione di “Bella ciao”, regalata in finale ad un pubblico particolarmente partecipativo.
Si è replicato domenica 2 ottobre per recuperare la serata di venerdì rinviata per allarme meteo. E altrettanto successo ha riscosso Ajugata Quartet con Antonella Vitale voce, Danielle Di Majo sax e flauto, Giulia Salsone chitarra, Andrea Beneventano pianoforte. Il quartetto ha proposto, tra gli altri, alcuni brani dal loro disco “Hand Luggage”, titolo che sottintende la voglia di viaggiare, esplorare in leggerezza, con solo “bagaglio a mano”.
Per la XVI edizione è stato istituito un premio in memoria di Pino Sallusti – compianto musicista e direttore artistico di varie edizioni del Garbatella Jazz Festival – che è stato consegnato al giovane contrabbassista Giordano Panizza, già noto per essersi esibito su diversi palchi nazionali e internazionali.
Era cominciato tutto nel 2005, quasi per scommessa. E invece via via negli anni la manifestazione ha riscosso sempre più successo, richiamando pubblico appassionato da tutta la città. Questo, grazie al lavoro dei direttori artistici quali, appunto, Pino Sallusti ( 2009 al 2016) e Pasquale Jannarella, che ha raccolto il testimone e guidato le successive edizioni portando sul palco musicisti di grande valore.
Ma ciò che ha reso e continua a rendere unico questo Festival è la collaborazione delle due Associazioni, Cara Garbatella e Villetta Social Lab, in primis Giancarlo Proietti Mercuri e Alessio Ferrucci, i due instancabili coordinatori della manifestazione. Insieme a loro, tante volontarie e tanti volontari hanno contribuito a creare quell’atmosfera unica, gioiosa e appassionata che ogni volta si rinnova in occasione del GJF, da sempre ad ingresso gratuito proprio grazie allo sforzo di tanti. E la speranza di tutti è di poter continuare ogni anno a riproporre questo evento così atteso ed entrato ormai nella tradizione musicale romana.“Però date le disavventure degli ultimi anni, tra pandemia e maltempo – ci dice Giancarlo – per scaramanzia la prossima edizione la chiameremo 16 bis.”