Al Palladium per ricordare lo scrittore Luciano Bianciardi

Una giornata di studi in onore dell’autore della Vita agra, uno dei capolavori letterari del Novecento

Di Riccardo Cervellini

Sono passati cinquantuno anni dalla morte di Luciano Bianciardi, scrittore grossetano tra i più tormentati, anticonformisti e allo stesso tempo moderni e profetici del dopoguerra italiano. Mercoledì 14 dicembre, giorno in cui l’autore maremmano avrebbe compiuto cent’anni, dalle ore 15 alle ore 21 al Teatro Palladium della Garbatella, verrà celebrato il centenario della sua nascita con un evento promosso dal Municipio VIII in collaborazione con l’associazione Cara Garbatella. L’evento è stato organizzato da un gruppo di lavoro composto da Maria Jatosti, scrittrice, sua ex compagna di vita e ideatrice del convegno, il professor Luca Aversano, presidente della Fondazione Roma Tre Teatro Palladium, l’assessora municipale alla Cultura Maya Vetri, Giancarlo Proietti e Gianni Rivolta di Cara Garbatella.

Bianciardi, nato il 14 dicembre del 1922 e venuto a mancare prematuramente a Milano nel ’71, con la sua opera di traduttore, i suoi saggi e i suoi romanzi, in particolare “La vita agra” da cui si è ispirata la celebre pellicola di Carlo Lizzani, ha contribuito a fornire un’attenta analisi dei costumi sociali nella Milano del boom economico, evidenziandone tutte le contraddizioni ed esprimendo sempre lucidamente il suo dissenso e senso di isolamento attraverso la forte componente autobiografica presente nella maggior parte della sua opera.

“La Garbatella è il mio luogo dell’anima. Proprio al Teatro Palladium, che all’epoca era un cinema, ho fatto il mio primo comizio all’età di diciannove anni” ci racconta Maria Jatosti, ex compagna di Bianciardi, che a febbraio spegnerà novantaquattro candeline. “Luciano è stato il mio uomo per vent’anni ed è il padre di mio figlio. Quella vita agra che abbiamo passato insieme è stato un periodo determinante per me, ho voluto quindi fortemente organizzare insieme al Municipio un grande evento a cui hanno aderito figure di spicco nel panorama nazionale, con la speranza che ciò possa contribuire a diffondere la sua lezione e le sue idee alle nuove generazioni. Quest’anno – spiega la scrittrice – sono stati celebrati numerosi centenari, nel 1922 sono nati Pasolini, Gassman, Tognazzi, Lizzani e molti altri personaggi fondamentali nella storia culturale del nostro paese. Mi è sembrato quindi doveroso e giusto ricordare degnamente anche la figura di Luciano Bianciardi, un grande uomo oltre lo scrittore, che ha saputo anticipare i tempi. Lui era un anarchico che ambiva ad un mondo di uomini liberi, dove ognuno potesse vivere secondo le sue aspirazioni e il suo pensiero.

Il libro

In occasione del convegno uscirà anche il mio libro edito da Stampa Alternativa “La Maria del Bianciardi”, che sarà possibile acquistare sul posto. Infine – conclude Maria Jatosti – ci tengo a ringraziare il Municipio VIII per aver reso possibile l’iniziativa e gli amici di Cara Garbatella che porto sempre nel mio cuore”.

Programma

Ma vediamo il programma della giornata coordinata da Daniela Preziosi, giornalista di Domani: alle 15, dopo i saluti d’apertura di Miguel Gotor, assessore alla Cultura di Roma Capitale e di Amedeo Ciaccheri presidente del Municipio VIII, verrà proiettato il film “La vita agra”, seguito dalle testimonianze di Francesco Lizzani, figlio di Carlo, Giovanna Ralli, Ricky Tognazzi, Vito Zagarrio e Giuliano Montaldo. Seguirà una tavola rotonda con il giornalista Pino Corrias, l’intervista di Goffredo Fofi di Maria Jatosti. Gran finale alle 20,30 con musiche e letture

“La vita agra è un instant movie molto riuscito che ha saputo cogliere al volo il meritato successo del libro di Bianciardi” dichiara Francesco Lizzani, figlio del grande regista romano. “Risulta ancora oggi molto attuale – prosegue – non solo per la tematica ma anche per la realizzazione filmica. La trasposizione cinematografica dell’opera ebbe una gestazione travagliata e so per certo – ci confessa – che Ugo Tognazzi era molto legato a quest’idea e alla fine la scelta per la realizzazione cadde su mio padre. Quindi non fu lui a proporlo – sottolinea – fu quasi un evento improvvisato che però diede subito grandi risultati, spesso non facilmente raggiungibili quando, al contrario, si fanno troppi calcoli. Riguardo l’iniziativa, non posso che esprimere un grande apprezzamento – conclude Lizzani – prima di tutto dal punto di vista umano, all’organizzatrice dell’evento Maria Jatosti, una donna che ha militato per tutta la vita, sia politicamente che intellettualmente e che, alla sua età, continua ad avere un’incredibile energia vitale”.

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