Tormarancio: due murales per il bar di Gigi

L’iniziativa dell’associazione Parco della Torre anche per sollecitare l’intervento dell’Ater nei quartieri popolari

“Piccoli commercianti, cultura e servizi sociali. Riapriamo i locali. Diamo vita ai quartieri popolari”, questa la frase apparsa su uno striscione a viale Odescalchi 54, affisso su una serranda dell’ex bar di Gigi, storica attività che dopo 50 anni di servizio si è dovuta trasferire in una via più movimenta e con affitti privati più ragionevoli.

A fare da cornice a questo striscione due disegni sul muro raffigurano Gigi, (all’anagrafe Luigi Capponi) e due avventori del vecchio bar intenti a dividere una birra. Un’azione promossa dall’associazione Parco della Torre, unitamente ad alcuni abitanti del quartiere ed in linea con l’iniziativa portata avanti dalla Rete Popolare Tiburtina, che oltre a rendere omaggio a una storica attività di Tor Marancia, pone l’attenzione sulla questione dei locali pubblici Ater e del Comune.

Una delle vie centrali del quartiere che un tempo era animata da attività e circolazione di persone, appare ai nostri oggi desolata e vuota, pur contando, nel solo quadrante Odescalchi/Santa Petronilla, ventinove serrande abbassate di locali pubblici, che potrebbero restituire agli abitanti alcuni servizi utili e ridare vita alla zona.

L’assenza dell’Ater non si palesa solo per i locali chiusi ma anche per mancanza di manutenzione delle palazzine; basta girare per i lotti delle case popolari di Tor Marancia per accorgersi che molte facciate dei palazzi sono scrostate, piene di infiltrazioni d’acqua e abbandonate all’incuria generale. Un esempio è quello che accade a via Valeria Rufina 66, dove da circa tre anni un’impalcatura e una rete delimitano un’area interessata da caduta di lavagna dal cornicione. Il pronto intervento Ater, pur riconoscendo il problema, rimanda la riparazione, creando agli inquilini serie difficoltà. 

Per valorizzare questo immenso patrimonio pubblico, bisogna sollecitare le Istituzioni ad occuparsene, ascoltare le esigenze del territorio ed aprire un dibattito cittadino sulla questione ATER.

Di Giuliano Marotta

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