L’università Roma Tre esce a testa alta dalle indagini AlmaLaurea

L’ateneo di Roma Tre esce a testa alta dall’ultima indagine di AlmaLaurea sul rapporto tra studenti e università in Italia presentato lo scorso 13 giugno presso l’università di Trieste. Lo studio si ripete annualmente dal 1999, con lo scopo di presentare un quadro obiettivo su qualità e difetti degli atenei italiani, e sulle opportunità lavorative offerte ai laureati. L’indagine è stata condotta in tutto il paese, analizzando un campione di circa 300 mila studenti da 78 diversi atenei. In questo panorama, la Terza Università romana è tra i capofila degli atenei laziali, staccandosi di netto dalla media regionale e nazionale su più di un tema. Andiamo a vedere quali.

Soddisfazione per il corso e buon rapporto con i docenti

Il primo dato riguarda la soddisfazione per il corso di studio svolto: il 92,8 per centro degli studenti di Roma Tre si considera complessivamente contento dell’esperienza universitaria e, in particolare, il 90,3 per cento vanta un buon rapporto con i docenti. Un risultato che si stacca di tre punti percentuali dalla media regionale. Ma lo scarto più netto si avverte sull’adeguatezza delle aule: il 92,1 per cento degli studenti della Terza Università romana ritiene che le strutture siano adatte, con una differenza di ben dieci punti percentuali rispetto alla media laziale, mentre il 95 per cento ha usufruito del sistema bibliotecario. L’età dell’immatricolazione è pressoché regolare: il 63,8 per cento degli studenti di Roma Tre si è iscritto dopo il diploma o al massimo con un anno di ritardo. Meno incoraggianti i dati sui fuoricorso: solo il 57,4 per cento degli studenti è in regola con gli esami. Male anche la conoscenza della seconda lingua: solo il 66,8 per cento legge l’inglese, e la percentuale cala drasticamente per quanto riguarda le altre maggiori lingue europee (francese, spagnolo, tedesco).

Rettorato Roma Tre
Il rettorato di Roma Tre (foto di Alessia Samaritani)

Panorama occupazionale

Ma quali sono le prospettive lavorative degli studenti di Roma Tre? A parlarne è l’indagine occupazionale di AlmaLaurea, dove i dati sono suddivisi in base al titolo di studio conseguito (triennale o magistrale) e in base agli anni trascorsi dall’ottenimento della laurea. Scartabellando tra dati e tabelle, a un anno dalla laurea magistrale biennale il 74,9 per cento degli studenti di Roma Tre risulta occupato. Se si osserva la colonna accanto – laurea magistrale a ciclo unico – la percentuale di occupazione cala al 68,9 per cento, restando comunque nella media nazionale, che vede i tre quarti degli studenti occupati a un anno dal conseguimento della laurea di secondo livello. Alla percentuale restante – i laureati che non lavorano – bisogna sottrarre coloro che stanno svolgendo praticantato (circa il 30 per cento) e quelli che il lavoro non lo cercano proprio. Solo così possiamo ottenere la percentuale dei disoccupati: si tratta dell’11,1 per cento degli studenti tra triennale e magistrale, a un anno dell’ottenimento della laurea. Questa percentuale, però, cala notevolmente a una distanza di cinque anni dal conseguimento del titolo, sfiorando il 5 per cento.

Ambiti lavorativi

La maggior parte dei laureati di Roma Tre, inoltre, lavora nel settore privato. Lo scarto tra pubblico e privato è particolarmente evidente nei laureati della triennale – dove il 76,9 lavora nel privato, contro un 14,0 per cento che è impiegato nel pubblico – e si appiana per i laureati in magistrale a ciclo unico – il 44,8 per cento lavora nel pubblico e solo il 52,6 nel privato. Il settore che offre maggiori possibilità lavorative è il terziario, dove la percentuale di impiego tocca il picco del 97,7, soprattutto nell’ambito dell’insegnamento, della ricerca e delle consulenze, con una particolare concentrazione nel Centro Italia.

Oltre alla soddisfazione degli studenti, dunque, l’indagine AlmaLaurea evidenzia alte percentuali di occupazione e buoni sbocchi lavorativi. Un risultato di cui la Terza Università romana può andare fiera.

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