Al circolo socialista rivive il ricordo di Iolanda “la pasionaria” della Garbatella

“Rossa e tenace come un corallo”. Con questa metafora Giorgia Natalini, giovane socialista della Garbatella, ha ricordato Iolanda Pallocca, femminista tra le più attive negli anni Settanta. È un ritratto politico e umano quello che è emerso sotto il tetto a volta del circolo socialista di via Edgardo Ferrati 12, attraverso le voci di parenti e compagni di lotta. Iolanda Pallocca, scomparsa il 14 aprile 2020, al termine di un periodo di malattia che l’aveva costretta a una quasi totale reclusione in casa, è stata una socialista e attivista convinta, in prima linea nelle battaglie sociali per il divorzio, l’aborto, la legge 194 e i decreti delegati per la partecipazione agli organismi collegiali delle scuole. Una donna incisiva e tenace, ma anche estremamente empatica, così la ricordano i familiari; una madre che si trasferì alla Garbatella nel ’72, e davanti alla scuola dei figli entrò subito in contatto con altre donne (molte coinvolte nella vita politica, alcune ex partigiane) con le quali stabilì un rapporto di forte solidarietà e confronto continuo. Dopo la partecipazione al suo primo corteo dell’8 marzo, la Pallocca sentì il richiamo dell’impegno sociale, affrontando battaglie scottanti e progetti pionieristici. A quegli anni risale la fondazione del primo consultorio familiare di Garbatella in via Montuori, dove Iolanda partecipava all’assemblea di gestione delle donne insieme alla comunista Elisabetta Di Rienzo, a cui è dedicato l’attuale consultorio di largo delle Sette Chiese. La “pasionaria” – come la chiamava affettuosamente il socialista Sandro Natalini – ha rappresentato un tassello fondamentale per la storia e l’identità del quartiere ma non solo. Per capirlo bastava vedere la platea gremita e commossa che giovedì scorso ha riempito il locale ipogeo dell’edificio di via Ferrati 12.

Le parole di Giorgia e Sandro Natalini

Tra vita partitica e attivismo femminista, Iolanda Pallocca si collocò in una via di mezzo, “uno spazio ibrido”, come l’ha definito Giorgia Natalini, “che permetteva di toccare più problematiche. Iolanda non apparteneva a un gruppo autonomo di donne” ha proseguito, “ed è questo elemento che la distingueva dal femminismo in senso stretto. Lei faceva vita partitica, cioè si collocava in un ambiente prevalentemente maschile dove portava anche le istanze delle donne.”

“Le donne con le donne possono” era il motto di Iolanda Pallocca, ad indicare che le donne hanno bisogno di incontrarsi e confrontarsi, per sviluppare consapevolezza e poi passare all’azione. Come recitava uno slogan di quegli anni: “Tra di noi non c’è distinzione, all’uomo serve la divisione.”

Giorgia e Sandro Natalini al circolo socialista
Giorgia e Sandro Natalini al circolo socialista

Ha poi preso la parola Sandro Natalini. “Mi sento in obbligo di dire la mia davanti a una figura così straordinaria” ha esordito con voce vibrante. “Ho avuto l’onore di essergli amico e di stabilire con lei un rapporto di simpatia ma soprattutto di socialismo. Avevamo gli stessi valori: libertà e giustizia sociale era ciò che alimentava il partito di una volta. Erano altri tempi” ha proseguito con una certa amarezza, “allora si intendeva la politica come servizio e si viveva l’idealità, cioè i pensieri forti. Iolanda era il mio termometro politico” ha concluso. “Quando sono stato presidente di municipio, era lei che mi dava contezza delle tensioni e delle questioni sociali da affrontare. Una persona di straordinaria empatia, sorridente e capace di ascoltare. Dava fiducia e speranza a chi le stava intorno.”

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail