A via di Grottaperfetta aperto il Giardino dei Giusti

È stato inaugurato mercoledì 30 marzo il nuovo Giardino dei Giusti presso il centro di aggregazione giovanile Myo Spazio di via di Grottaperfetta 607 b
Un pomeriggio di riflessione, racconti e commozione, quello organizzato dalla Onlus Gariwo e che ragazzi, animatori e insegnanti hanno vissuto con trasporto e partecipazione. 


Il termine Giusto è tratto dal passo del Talmud che afferma “chi salva una vita salva il mondo intero“. E’ stato applicato per la prima volta in Israele in riferimento a coloro che hanno salvato gli ebrei durante la persecuzione nazista in Europa. Successivamente il concetto di Giusto è stato attributo per estensione a tutti coloro che nel mondo hanno cercato o cercano di impedire il crimine di genocidio, di difendere i diritti dell’uomo – in primo luogo la dignità umana – nelle situazioni estreme, o che si battono per salvaguardare la verità e la memoria contro i ricorrenti tentativi di negare la realtà delle persecuzioni.
La Onlus Gariwo si fa portatrice di questi valori e dal 1999 organizza la costituzione di luoghi della memoria (piccole “foreste” in diverse parti del mondo teatro di genocidi, stermini di massa, crimini contro l’umanità avvenuti nel XX secolo) in cui siano piantati degli alberi simbolicamente riferiti ai Giusti, sull’esempio del Giardino dei Giusti di Yad Vashem a Gerusalemme.

Vito Fiorino
Il Presidente dell’VIII Municipio Amedeo Ciaccheri

Al Myo Spazio si è rivissuta la vicenda di Vito Fiorino, un imprenditore nato a Bari nel 1949 e diventato milanese di adozione, la cui vita è cambiata improvvisamente quando la notte tra il 2 e il 3 ottobre del 2013 si è trovato a far fronte a quella che è stata definita come la tragedia di Lampedusa, una delle catastrofi marittime più gravi dall’inizio del XXI secolo. 
Al cospetto di una platea silenziosa e attenta, Vito ha raccontato che quella notte fatidica, mentre si trovava con alcuni amici a bordo del suo natante davanti all’isola dei Conigli, fu svegliato dalle grida di aiuto che provenivano dal mare da una distanza di 800 metri circa. Una volta giunto sul posto appurò che si trattava di migranti, quasi tutti di nazionalità eritrea, proveniente da un peschereccio rovesciato a seguito del panico che si era scatenato dopo un incendio. 


Prima dell’arrivo di altri soccorritori, Vito e suoi amici salvarono, issandole a bordo, 47 persone. Le operazioni furono tuttavia molto difficili, considerando che la barca era lunga soltanto dieci metri e aveva una capienza massima di 9 persone. Inoltre, tutti i superstiti non avevano più i vestiti poiché la fuoriuscita di carburante, e l’incendio che ne era seguito sul peschereccio, aveva indotto i migranti, prima di gettarsi in mare, a denudarsi per evitare di diventare delle vere e proprie torce umane. 
In un secondo momento si scoprì che il peschereccio – salpato dal porto libico di Misurata il 1 di ottobre – aveva trascinato sul fondo 368 persone; alla fine i salvati furono in totale 155, circa 20 i dispersi. La tragedia ebbe vasta eco in Europa tanto che si pronunciarono l’Unione Europea e Papa Francesco oltre a moltissimi esponenti della classe politica italiana. 


Per la sua opera di salvataggio Vito Fiorino è stato annoverato ora tra i Giusti e nel giardino del Myo Spazio, a ricordo della sua azione, è stato piantato un albero di melograno.

 
Il Presidente dell’VIII Municipio Amedeo Ciaccheri, intervenuto alla manifestazione insieme all’assessora Maya Vetri, ha voluto sottolineare che “quella di Vito Fiorino è una storia significativa per il nostro Municipio che da tanti anni organizza una rete di accoglienza per chi arriva a Roma in cerca di una nuova vitaScegliere di inaugurare un Giardino dei Giusti all’interno di uno spazio aggregativo– prosegue Ciaccheri – è figlio di un percorso in cui i ragazzi di questo spazio hanno potuto incontrare Vito Fiorino e la sua storia, hanno potuto lavorare collettivamente su come rappresentare in qualche modo simbolicamente la loro adesione ad una scelta di parte, quella scelta che li fa essere dalla parte dell’umanità contro la barbarie, dalla parte del diritto alla vita contro qualsiasi scenario di segregazione e isolamento”. 


Presente anche la consigliera comunale Michela Cicculli: “Con l’inaugurazione del Giardino dei Giusti continua il percorso sulla memoria che vede protagonisti i ragazzi dei centri aggregativi in collaborazione con l’VIII Municipio. Si tratta di un percorso che vede centrale la data del 24 marzo, data legata indissolubilmente alle Fosse Ardeatine, ma che stimola i ragazzi ad immaginare un futuro sulla base di quella che è la storia del nostro territorio”.

DI Stefano BAIOCCHI

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