Uno degli aspetti positivi per chi si sposta sul territorio dell’VIII Municipio è la presenza dei collegamenti metro-ferroviari. Il servizio offerto dalla Linea B della metropolitana, con le sue quattro fermate sul territorio (Piramide, Garbatella, San Paolo Basilica e Marconi), è senza dubbio una prerogativa, considerando la situazione nel resto dell’hinterland capitolino. Alla Linea B, sul nostro territorio, si aggiungono i collegamenti regionali offerti dalla Stazione Ostiense tra cui quello diretto con l’Aeroporto di Fiumicino della FL1, la linea FL3 che conduce verso Viterbo toccando parte del quadrante ovest tra cui gli ospedali Gemelli e San Filippo Neri, la linea FL5 che arriva ad immettersi sulla direttrice tirrenica raggiungendo Civitavecchia. La Stazione Ostiense è altresì ben collegata, in pochi minuti, con le stazioni Termini, Tuscolana e Tiburtina.
Non ultima per importanza, ma clamorosamente indietro per lo stato in cui versa, la ferrovia Roma Lido che rappresenterebbe una valida alternativa per raggiungere Piazzale Ostiense dal quadrante sud della città. Una linea i cui problemi sono ormai diventati atavici, dimostrando tutti i suoi ottanta anni di servizio. Attese e ritardi infiniti, riduzioni di corse, porte difettose, treni sporchi spesso con l’aria condizionata rotta e talvolta riempiti ben oltre il limite della capienza. Non ultimo un cavo della linea elettrica che il 2 aprile scorso si è staccato colpendo un vagone e scatenando il panico in aperta campagna, nei pressi di Tor di Valle, con un fuggi-fuggi di passeggeri terrorizzati di fronte ad un principio di incendio. Per fortuna non ci sono stati feriti. I tecnici, per sostituire circa 5 km di linea aerea, lavorarono giorno e notte per ripristinare il servizio all’alba del 5 aprile.
La metà dei treni CAF (Acronimo di Construcciones y Auxiliar de Ferrocarriles, società costruttrice spagnola) disponibili, quattro su otto, a fine giugno sono stati fermati poiché non erano state effettuate le revisioni.
La manutenzione dei convogli è in carico ad ATAC e non alla Regione che però è proprietaria della linea. Soltanto nel 2022, salvo ripensamenti o clamorose novità dell’ultim’ora, COTRAL e ASTRAL subentreranno ad ATAC.
L’Assessore regionale ai Trasporti Mauro Alessandri accusa il Comune di Roma di non aver presentato un progetto valido per trasformare la Ferrovia nella Linea E, né un documento con eventuali investimenti da programmare. La Giunta Raggi, tramite Pietro Calabrese, titolare della delega alla Mobilità, rimanda le responsabilità del disastro della linea alla Regione, in quanto proprietaria, per la gestione della linea.
Va detto che ad oggi la Roma Lido è considerata esclusivamente una semplice linea ferroviaria, non una metropolitana come lo è invece a tutti gli effetti avendo un servizio alta frequenza (o perlomeno dovrebbe averlo) su infrastruttura destinata con diverse caratteristiche tra cui banchine dedicate e accesso a quest’ultime controllato.
Un vero peccato, poiché potenzialmente potrebbe servire un altissimo bacino d’utenza, circa 350.000 persone. Molte di queste, per andare al lavoro, a scuola o semplicemente per spostarsi, impegnano con l’autovettura la via del Mare, l’Ostiense e la Cristoforo Colombo perché utilizzare la Roma Lido può diventare un’odissea, come denuncia il Comitato Pendolari della Roma Lido sulla cui pagina Facebook sono narrate spesso le disavventure dei cittadini alle prese con i disservizi.
Secondo l’ultimo report Pendolaria di Legambiente, la Roma Lido dal 2014 ha perso circa il 45% dell’utenza, passando da 100mila a 55mila passeggeri al giorno; andrebbe comunque conteggiato che parecchi lavoratori sono rimasti a casa nei giorni del lockdown, ma andrebbe anche considerata la strada intrapresa con lo Smart Working soprattutto dalla Pubblica Amministrazione e che ha coinvolto buona parte del ceto impiegatizio. Stesso discorso per gli studenti costretti nella didattica a distanza.
Nel frattempo proprio il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sta cercando di correre ai ripari mettendo a disposizione 180 milioni di euro, 40 dedicati al nuovo deposito di Ostia, 45 dirottati per l’acquisto di nuovi treni. Al sistema di comunicazione terra-treno andranno 4 milioni di euro e circa 13.5 alla manutenzione straordinaria. Saranno circa 77 i milioni di euro andati a Rete Ferroviaria Italiana per l’armamento, cioè per il rinnovo completo dei binari.
Il rimpallo delle responsabilità tra Comune di Roma (ATAC) e Regione Lazio non potrà dunque andare avanti per molto tempo. Stefano Baiocchi