Come spesso accade ad Area M, galleria d’arte di via Candeo 18 alla Garbatella, è una mostra molto variegata e vivace quella che si è inaugurata il 18 ottobre, visitabile fino a sabato 25. Venticinque artisti si sono riuniti per parlare di Tracce di domani, sotto la coordinazione delle responsabili Amelia e Luisa Mutti. L’esposizione rientra nel programma della Roma art week (20-25 ottobre), insieme alle mostre di altre sette gallerie della Garbatella. Per dar modo a curiosi e appassionati di scoprire tutti gli otto atelier (Spiritree, Open Studio Gallery Patrizia Genovesi, Phzero, CosArte Spazio Creativo, Atelier Sandra Gianesini, Millepiani, Studio Roberta Pugno e Area M) sono state organizzate tre visite guidate martedì 21, giovedì 23 e sabato 25 (per info e prenotazioni: https://romeartweek.com/it/tour/).
La donna che salvò centinaia di bambini
Non solo pittura, scultura e fotografia: Area M ha aperto le porte anche alla settima arte, proiettando il 18 ottobre in anteprima il cortometraggio Jolanta diretto da Geraldine Ottier e prodotto da Trunk Shot Pictures. Con colori vividi, scene molto intense, pervase dal silenzio e, come è stato notato, quasi pittoriche, il breve film racconta la storia di Irena Sendler, detta Jolanta. Mentre il mondo imbracciava le armi – ci troviamo negli anni della seconda guerra mondiale – la Sendler si armò di astuzia e coraggio, riuscendo a salvare centinaia di bambini del ghetto di Varsavia. Dopo aver fornito loro documento falsi, li affidava a nuove famiglie tra mille difficoltà. Una storia di intraprendenza e sacrificio, ma anche di grande fiducia nel futuro. Sono le giovanissime vite salvate dalla Sendler a lasciare impresse sulle pagine più fosche della Storia quelle Tracce di domani, prospettive di pace e speranza, che danno il titolo all’esposizione.
Una mostra di inquietudini e speranza
Il tema molto ampio della mostra ha dato modo agli artisti di esprimere la propria idea di futuro dalle prospettive più varie. Il nesso tra tradizione e innovazione viene più volte evidenziato: attraverso, per esempio, la raffigurazione di Enea che sorregge il padre Anchise e stringe la mano del figlio Ascanio. L’anziano e il bambino salvati dal rogo di Troia diventano così emblema della conservazione del passato, fondamentale per guardare in avanti con consapevolezza. Accanto a opere accese e piene di vita, non mancano tristi finestre sui fallimenti della società odierna. Il disastro ambientale e le crisi umanitarie vengono raccontati tramite un tronco abbandonato in mezzo a un deserto, la scena straziante dei bambini di Gaza in coda per il cibo o la panoramica cupa di una città completamente edificata, una selva di torri e palazzi tra cui spunta a stento un germoglio.

La parola agli artisti
“La storia è fatta di cicli che si aprono e si chiudono. Dobbiamo essere consapevoli che stiamo vivendo la fine di un’epoca” ha riflettuto la pittrice Tiziana Gazzotti, autrice della tela The final countdown.

“La società di oggi, anche attraverso gli algoritmi dei social, esaspera la reazione emotiva di ognuno di noi, a scapito della componente razionale. Questo è un grave problema” ha proseguito l’artista. “Subire continuamente forti impatti emotivi rende deboli e passivi, mentre solo la razionalità permette di essere liberi ed andare avanti. È uno dei tanti motivi della fragilità dei giovani d’oggi, anche se è proprio da quei giovani che verrà, ne sono certa, una ripresa. Il mio quadro è pessimistico, ma racchiude anche un germe di speranza. Le due persone che si slanciano in avanti mano nella mano significano che in ogni tempo e in ogni luogo ci sarà bisogno di umanità.”

“I murales di Tor Marancia sono un esempio di arte partecipata. Rappresentano ottime Tracce di domani” ha invece raccontato la fotografa Marina Cerbo, che del futuro ha espresso una visione più ottimistica. Grazie alla partecipazione dei residenti, interpellati prima della realizzazione delle opere, i dipinti murali di Tor Marancia sono diventati un potente simbolo di comunità. E anche di gioia di vivere: le figure che accompagnano il passante dalle mura dei palazzi non possono non infondere energia e positività. Presente nella mostra di Area M, la Cerbo ha dedicato in passato numerosi scatti ai lotti dell’ex borgata detta “Shanghai”. Ne riportiamo di seguito alcuni:













