Pierina è una ragazzina di quattordici anni (figura 1). Ci sarebbe poco da essere allegri nella Roma del ‘43, ma la vita vista con gli occhi di un’adolescente, anche in tempo di guerra, ha sempre i colori forti della gioia e della fantasia. La famiglia di Pierina abita in via delle Sette Chiese 212, in un caseggiato basso a forma di elle con una piccola corte interna, davanti al cancello d’entrata della Tenuta dei Santambrogio, ex Nicolai. Condividono il vicinato con altri due nuclei familiari, gli Unfer e i Giammarini.
In casa ci sono papà Virgilio Solaini, classe 1894, già combattente nella Prima Guerra Mondiale, lui lavora in un cantiere stradale che sta realizzando la via Imperiale, quella che sarà la Cristoforo Colombo. Mamma Marianna Paladini è una bella donna alta, che in quel periodo di stenti e rinunce pesa a malapena 45 chili. Con loro ci sono anche i due fratelli, Piero del 1921 e l’ultimo maschietto Aldo del ‘37. L’altra famiglia di vicini è composta da Giovanni Unfer, dalla moglie Franca e dal nipote Dante. Gli Unfer sono originari di Timau, una piccola frazione in provincia di Udine dove, sin dal medioevo, si parla un particolare dialetto carinziano simile al tedesco. Loreto Giammarini, che lavora con Virgilio e fa il guardiano del cantiere stradale, è il terzo inquilino del fabbricato.